Dal POI Energia 2007-2013: più di 2.500 progetti di green economy per oltre 1 mld di euro

  • 17 Giugno 2016

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Il programma finanziato con fondi europei e rivolto a Calabria, Campania, Puglia, Sicilia ha consentito a istituzioni, enti e imprese di investire su rinnovabili, reti "intelligenti", riduzione dell'inquinamento, risparmio energetico in scuole, università, ospedali, edifici pubblici. Proseguirà anche per il periodo 2014-2020.

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Più di 2.500 progetti di green economy per oltre un miliardo di euro nelle regioni Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia). Questi i numeri del POI Energia 2007-2013 (vedi sintesi allegata in basso) presentati a Roma (16 giugno).

Il programma, finanziato con fondi europei, ha consentito di realizzare in queste regioni 2.553 progetti presentati da enti, amministrazioni pubbliche locali e centrali, e imprese, in diverse aree di intervento, quali:

  • produzione di energia da rinnovabili
  • efficientamento energetico edifici pubblici
  • sostegno agli investimenti di imprese, in ambito energetico
  • finanziamento interventi sul territorio per potenziamento e conversione “intelligente” di reti di distribuzione e trasmissione dell’energia
  • realizzazione di diagnosi energetiche
  • attuazione di studi di fattibilità e analisi per la valutazione del potenziale di sviluppo energetico.

I risultati raggiunti – si legge nella sintesi del POI energia – hanno consentito questa sorta di rendicontazione finale:

  • 1.283 cantieri attivati per la realizzazione di interventi sugli edifici della PA
  • 1.172 progetti realizzati dai Comuni
  • 26 progetti nelle Università
  • 19 progetti nei Musei ed edifici di pregio
  • 23 progetti su edilizia carceraria
  • 10 progetti nelle strutture ospedaliere
  • 1.605 km di rete ammodernati in un’ottica di smart grid
  • 240 milioni di € circa il contributo del Programma alle imprese, prevalentemente micro e PMI (73%), per il finanziamento di 1.237 progetti
  • 703 milioni di € di investimenti complessivamente attivati sul territorio grazie al contributo del Programma, compreso il contributo del Programma , complessivamente attivati dalle imprese
  • 8 studi sulla geotermia
  • 2 procedure innovative di amministrazione digitale (CSE2014 e CSE2015) che hanno realizzato oltre 800 progetti
  • 416.000 tonnellate di emissioni di CO2 ridotte secondo le stime del Programma
  • 105 MW di capacità addizionale installata per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Il POI Energia è stato gestito dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero dell’Ambiente. Invitalia – l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del Ministero dell’Economia – ha svolto il ruolo di assistenza tecnica in tutte le fasi della programmazione comunitaria, lavorando anche per far accedere più facilmente le pubbliche amministrazioni ai bandi e alle opportunità offerte dal Programma.

Durante il convegno è stato inoltre distribuito il volume “Rinnovabili ed efficienza energetica, un racconto lungo una programmazione” (vedi sintesi allegata in basso), che approfondisce i risultati e racconta – con cifre, immagini e grafici – i principali progetti realizzati, tra cui quelli presso l’Università di Salerno, del Sannio e della Calabria, il museo archeologico di Taranto e il museo della Sibaritide, ospedale Cardarelli di Napoli e policlinico di Bari, palazzo dei Normanni a Palermo, oltre alle storie delle imprese che hanno investito nell’innovazione energetica.

Avremo una prosecuzione del POI Energia, anche nel periodo 2014-2020, con una specifica linea di azione nel PON Imprese e Competitività. Ma questa non è l’unica attività di sostegno che proseguirà. Nel corso della Programmazione 2014-2020, infatti, le Regioni e le imprese avranno la possibilità di acquisire e valorizzare gli studi, le proposte impiantistiche e le diagnosi realizzate dal POI Energia, per sfruttare l’elevato potenziale di risorse non ancora utilizzate al meglio, come la fonte geotermica, o valorizzare i benefici economici derivanti dal risparmio energetico. Così come i progetti realizzati su scuole, università, edifici comunali e altre strutture di rilevanza per la comunità rappresentano un modello ad alto grado di replicabilità applicabile nei Programmi Operativi Regionali (POR).

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