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Altra acquisizione “verde” per Total: fuga dal petrolio?

Dopo Saft, produttore di batterie, il gigante del petrolio francese acquisisce Lampiris, compagnia belga che produce energia da rinnovabili, vende gas e offre servizi di efficienza energetica. La grande del petrolio, pressata dalla transizione energetica e dai prezzi bassi sente l'esigenza di differenziare gli investimenti verso fonti più sostenibili?

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Continua la campagna acquisti di Total verso l’energia pulita. Poche settimane dopo aver annunciato l’acquisizione di Saft, gruppo francese specializzato nella produzione di batterie al nickel e agli ioni di litio, il colosso petrolifero transalpino ha puntato i riflettori su Lampiris. Il valore dell’operazione stavolta si aggira sui 150-200 milioni di euro, anche se non sono molte le informazioni trapelate finora.

L’obiettivo di Total è possedere il 100% delle azioni della società belga che, lo ricordiamo, è il terzo fornitore di elettricità e gas sul mercato residenziale in Belgio (oltre 800.000 clienti cui vanno sommati quelli in Francia, altri 200.000 circa). Lampiris, oltre a distribuire energia elettrica prodotta interamente con fonti rinnovabili, fornisce diversi servizi, ad esempio: gestione caldaie, rifornimenti di pellet, isolamento termico.

Si tratta, insomma, di un altro passo di quella transizione energetica voluta con forza dall’amministratore delegato di Total, Patrick Pouyanné. Non sarà proprio una “fuga dal petrolio” ma è certamente un segno evidente di come l’efficienza energetica e le tecnologie pulite stiano cambiando i tradizionali confini delle grandi compagnie.

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