Solare a concentrazione: a Dubai un progetto da record

Sarà l'impianto CSP più grande del mondo e produrrà elettricità in maniera continuativa a costi competitivi con le fossili più economiche. Dubai sta puntando sulle rinnovabili, investendo su solare a concentrazione ed enormi parchi fotovoltaici che produrranno a costi record.

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Sarà l’impianto di solare termodinamico a concentrazione (CSP) più grande del mondo, quello che entrerà in funzione tra 5 anni a Dubai: entro il 2021 entrerà in funzione il primo modulo da 200 MW di potenza, ma il progetto ha l’obiettivo di arrivare a 1 GW entro il 2030.

Si sorpasserà dunque quello che fino a ora è il più grande impianto di CSP: quello di Ivanpah, in California, 394 MW di potenza e 2.200 milioni di dollari di investimento, operativo dal 2014, come anche  l’impianto a sali fusi da 150 MW e 826 milioni di dollari di investimento Noor III, che la Moroccan Agency for Solar Energy sta realizzando in Marocco e che dovrebbe iniziare a produrre a inizio 2018.

L’impianto CSP

L’impianto di Dubai – annunciato nei giorni scorsi da Saeed Mohammad Al Tayer, managing director e CEO della Dubai Electricity and Water Authority (DEWA) – funzionerà con cerchi di specchi che convogliano l’energia solare verso una torre centrale, il calore azionerà una turbina, collegata a un generatore di energia elettrica. Potrà immagazzinare il calore e produrre energia per 8-12 ore al giorno, riuscendo a fornire elettricità praticamente h/24 (Noor III in Marocco invece avrà uno storage di 7 ore).

Interessanti anche i costi: l’impianto di Dubai produrrà a meno di 8 centesimi di dollaro a kWh, un valore assolutamente competitivo con le più economiche fonti convenzionali. Il CSP oltre ad essere capace di produrre in maniera continua è più adatto del fotovoltaico al clima locale, dato che il FV perde efficienza con temperature troppo elevate.

Il maxi parco Mohammad Bin Rashid Al Maktoum

La centrale di solare a concentrazione da 1 GW sarà realizzata nell’ambito del maxi parco solare Mohammad Bin Rashid Al Maktoum che a regime, nel 2030, avrà una potenza da 5 GW. Una prima fetta del parco solare, da 13 MW, è operativa da ottobre 2013. La seconda parte, da 200 MW, sarà in funzione ad aprile 2017. Quando sarà completato, l’intero parco contribuirà ad abbattere 6 milioni e mezzo di tonnellate di emissioni di carbonio all’anno, aiutando gli Emirati a far fede all’impegno preso sottoscrivendo l’accordo di Parigi.

Un tassello importante nel programma dell’emirato è di arrivare a produrre con le rinnovabili il 75% del fabbisogno elettrico entro il 2050. Dubai sta spingendo moltissimo sulle rinnovabili. si tratta di una scelta strategica per rendere più resiliente la sua economia e il suo sistema energetico, dipendenti (anche se in misura notevolmente minore rispetto agli altri emirati), dal petrolio.

Il ribasso record sul fotovoltaico

Proprio in un’asta indetta dalla Dubai Electricity & Water Authority è stato di recente registrato il record di ribasso per i costi dell’energia da fotovoltaico. La gara, terza tornata di una serie di aste, riguardava la realizzazione di impianti per 800 MW di potenza: 200 MW da completare entro aprile 2018, 300 entro aprile 2019 e altri 300 entro aprile 2020.

È stata vinta con l’impegno a cedere l’elettricità all’incredibile prezzo di 2,99 cent$/kWh (cioè circa 30 $/MWh – abbiamo spiegato qui come ciò sia stato possibile).

Per avere qualche termine di paragone, il costo dell’energia LCOE di una nuova centrale a carbone – la fonte più economica tra le fossili (se non si contano le esternalità negative che scarica sulla collettività) – è di circa 70-80 $/MWh, mentre al nuovo reattore nucleare di Hinkley Point, che si vuole costruire in Gran Bretagna, per 35 anni l’energia prodotta verrà pagata ad uno strike price di 92,5 sterline cioè 134 dollari per MWh generato: oltre il triplo dell’energia che verrà dai nuovi parchi solari di Dubai che saranno operativi tra il 2018 e il 2020, mentre la centrale inglese, la cui realizzazione è ancora in forse, certamente non produrrà elettricità prima del 2025.

Medioriente sempre più solare

Non solo Dubai, ma tutto il Medioriente sta accelerando molto sul solare. Un nuovo report di MESIA, l’associazione mediorientale per il fotovoltaico (in allegato in basso) ricorda che nel 2016 nella regione ci saranno aste per il FV per circa 2 GW e prevede che la guerra dei ribassi si intensificherà (vedi tabella).

Tabella_aste_FV_MENA

Tra le gare in vista quella da 170 MW per il parco Noor 1 in Marocco, per il quale 20 consorzi si sono prequalificati a dicembre; una da 350 MW a Sweihan, Abu Dhabi; mentre l’Egitto sta valutando le proposte per 200 MW di potenza nel West Nile PV project nel governatorato di Minya.

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