Quando il Comune risparmia puntando sulla mobilità elettrica

Molte amministrazioni locali in Italia hanno scelto di promuovere la mobilità elettrica, con notevoli risparmi, puntando anche su punti di ricarica alimentati a rinnovabili. Sono tante le buone pratiche: ne raccontiamo qualcuna con l'aiuto dell'ultima edizione del rapporto Comuni Rinnovabili di Legambiente.

ADV
image_pdfimage_print

Mezzi comunali elettrici, alimentati dalle rinnovabili locali; bici a pedalata assistita per i dipendenti municipali; punti di ricarica smart accessibili e facili da installare; taxi più puliti grazie a mezzi ibridi o full-electric, sempre alimentati dall’energia solare: sono tantissime le buone idee messe in pratica in giro per lo Stivale e ce se ne rende conto sfogliando l’ultima edizione del rapporto Comuni Rinnovabili di Legambiente al capitolo dedicato alla mobilità sostenibile.

Mezzi comunali elettrici a Ferrara

Il Comune di Ferrara, ad esempio, dal 2013 ha deciso di dotare i propri dipendenti di mezzi elettrici per gli spostamenti di servizio. Grazie al progetto Mi Muovo Elettrico – free Carbon City ha acquistato 10 veicoli elettrici tra quadricicli, VAN e furgoni, per una spesa complessiva di 210mila euro a cui si aggiungono 37mila euro finanziati dalla Regione Emilia Romagna per l’installazione delle colonnine di ricarica presso la strutture comunali.

Veicoli che vengono alimentati da un impianto fotovoltaico da 99,40 kWp installato sul tetto dei magazzini di proprietà del Comune, portando un risparmio per le casse comunali di 40-45mila euro l’anno.

A questo si aggiunga che il Comune nel 2013 per incentivare l’utilizzo di biciclette a pedalata assistita ha realizzato 2 postazioni da 10 biciclette di cui una a servizio delle polizia municipale.

I veicoli “idroelettrici” dei Comuni trentini

Nasce dalla collaborazione tra aziende pubbliche, private e 13 Comuni  delle Valli del Primiero e Vanoi (TN) l’esperienza che ha portato all’impiego di 18 veicoli elettrici alimentati interamente da fonti rinnovabili e in particolare dagli impianti idroelettrici locali, evitando il consumo di circa 5.000 litri di gasolio l’anno.

Le auto vengono ricaricate attraverso le 16 colonnine diffuse capillarmente sul territorio. Ogni colonnina, che permette la ricarica telecontrollata da remoto al fine di gestire tutti gli aspetti commerciali del prelievo di energia nonché statistiche su consumi e utilizzo delle stazioni di ricarica. Il progetto ha avuto un costo di circa 480.000 euro interamente sostenuto dal Gruppo ACSM S.p.A., società municipalizzata locale e promotore del progetto.  

I taxi ibridi a Roma

Esperienza interessante è quella portata avanti dalla cooperativa di Roma Radiotaxi 3570 grazie alla collaborazione con due aziende leader del mercato della produzione auto. Da qualche anno numerosi tassisti hanno scelto di acquistare un’autovettura ibrida grazie ad una partnership con Toyota, coprendo ad oggi circa l’80% delle autovetture appartenenti ai 3800 soci.

La scelta ha permesso ai tassisti di risparmiare in media circa il 30% sui costi del carburante, spingendoli a voler proseguire nella direzione della sostenibilità ambientale: entro fine anno si raggiungeranno i 300 mezzi full-electric.

I mezzi possono ricaricarsi presso un unità mobile di ricarica rapida: 100 kW di energia da fonte rinnovabile a bordo di un Nissan NV400, in grado di fornire dal 30 all’80% dell’energia in soli 15 minuti.

La ricarica completa si effettua invece in meno di 30 minuti presso la sede della Cooperativa dove sono presenti 5 colonnine da 22 kW alimentate dall’impianto fotovoltaico da 120 kW installato a luglio 2012 sulle pensiline dei parcheggi interni alla sede, che permette la copertura del servizio di ricarica e oltre l’80% delle necessità elettriche degli uffici amministrativi, laboratorio tecnico e sala multimediale della sede della cooperativa.

Stazione di ricarica “portatili” e cantine fotovoltaiche

Diversi sono inoltre i casi di progetti più piccoli, e non per questo meno interessanti, come nel caso della stazione di ricarica Self-Energy installata nell’Aeroporto di Bologna, composta da una struttura che si installa in semplice appoggio, senza necessità di ancoraggio al suolo e senza scavi di fondazione. La stazione ospita un impianto fotovoltaico da 1,44 kW in grado di immagazzinare energia elettrica attraverso batterie al piombo gel.

Due esempi virtuosi sono quelli nati dalla collaborazione tra Ingeteam ed Ecomove System Integrator, che hanno realizzato due stazioni di ricarica per veicoli elettrici a disposizione dei viaggiatori del Friuli Venezia Giulia. Grazie a questi impianti possono essere ricaricati tutti i veicoli elettrici, dalle auto alle bici a pedalata assistita, semplicemente con l’inserimento della propria spina e in modo totalmente gratuito, per mezzo di impianti solari fotovoltaici presenti nelle Cantine Jermann nel Comune di Dolegna del Collio (GO) e nei Casali Isola Augusta nel Comune di Palazzolo dello Stella (UD), rispettivamente da 120 e 140 kW.

Lo scooter solare e la sua fabbrica

Altra storia raccontata nel report di Legambiente è quella del primo ciclomotore elettrico in grado di utilizzare l’energia solare come fonte di alimentazione, grazie a dei mini pannelli fotovoltaici presenti sul bauletto che permettono di fornire energia per la fase di avviamento nonché per mantenere sempre carica la batteria di riserva. Questi mezzi realizzati e progettati a Bologna dopo tre anni di studi sono dotati di un’autonomia di oltre 115 km e di una velocità massima di 35 km/h.

Lo stabilimento di produzione prevede una potenzialità produttiva di 35.000 motorini l’anno che sarà alimentata interamente dal fotovoltaico: due impianti con produzione complessiva di 257.000 kWh l’anno in grado di soddisfare la richiesta totale di energia sia per l’illuminazione e per il comfort abitativo che per la propria produzione industriale, di questi circa 17.000 kWh di surplus verranno immessi in rete.

ADV
×