Mercato impiantistica edilizia: i dati 2015 e le previsioni per i prossimi 3 anni

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Nel 2015 il volume d’affari complessivo della filiera dell’impiantistica per l’edilizia in Italia è stato di oltre 110 miliardi di euro, il 43% del mercato dell'edilizia. Fondamentali le detrazioni fiscali e la spinta dell'efficienza energetica. Cautamente ottimistiche le previsioni 2016-2019.

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Il 2015 ha rappresentato per il settore degli impianti negli edifici la svolta nel proprio ciclo economico – e con una variazione più positiva di quella prevista. Le prospettive sembrano essere pertanto più luminose del passato, anche se fare previsioni in questi anni di rapidissimi mutamenti macroeconomici e geopolitici è diventato quasi imprudente.”

È quanto si legge nel 2° Rapporto congiunturale e previsionale CNA-Cresme sul mercato dell’installazione degli impianti negli edifici, presentato ieri presso la sede nazionale della Confederazione (sintesi in allegato in basso).

Nel 2015, il volume d’affari complessivo della filiera dell’impiantistica per l’edilizia in Italia – sommando i valori della produzione di tutti i soggetti coinvolti – è stato di oltre 110 miliardi di euro, mostra il report.

Confrontando tale importo al valore della produzione complessiva in edilizia (escluse quindi le opere infrastrutturali) emerge che al 2015 il settore impiantistica riveste un ruolo di primissimo piano, assorbendo il 43% delle risorse destinate all’edilizia, attraverso interventi di ammodernamento e manutenzione dell’esistente e di collocazione nei nuovi fabbricati.

Il ruolo delle detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione ed efficienza energetica, attraverso le attuali aliquote del 50 e 65%, è stato fondamentale anche per il rinnovo degli impianti. Nel complesso, le agevolazioni hanno veicolato 28 miliardi di euro di spesa nel 2013 e 28,5 miliardi nel 2014. Nel 2015 l’importo complessivo degli investimenti è diminuito a 25,2 miliardi per poi essere rilanciato nel mese di gennaio (+96% tendenziale) e febbraio (+3,7%).

“Il settore dell’impiantistica –  si spiega nello studio – è quello, all’interno delle costruzioni, più vocato all’innovazione e l’eredità positiva lasciata dalla crisi è proprio la maggiore percezione dell’importanza dell’innovazione per rimanere sul mercato ed espanderlo.”

La sintesi degli elementi che compongono sui vari piani il modello previsionale, definisce per il Rapporto uno scenario prospettico per l’impiantistica negli edifici particolarmente positivo, con i seguenti tassi di crescita annui: +4,4% nel 2016, +4,6% nel 2017, +5,5% nel 2018, +4,0% nel 2019.

Molto – si cautelano gli autori del report –  dipenderà dalla stabilità (o positiva evoluzione) delle condizioni generali economiche e sociali del Paese e non solo. Ma i fattori che spingono all’ottimismo sono diversi:

La velocità dell’innovazione diminuisce la vita media dei prodotti: “non si tratta quindi di ‘vita programmata’ degli impianti, quanto di obsolescenza tecnologica che muoverà più dinamicamente il mercato.”

Altro ingrediente che dovrebbe portare crescita, l’attenzione culturale versola sostenibilità energetica ed ambientale cresce: questo si traduce in “un ambiente mercato fertile per quegli ambiti in cui la ricerca e lo sviluppo sono indirizzati al contenimento energetico e idrico.”

L’economia del sistema immobiliare e la sua capacità di produrre reddito e plusvalenza – si sottolinea poi – ormai passa quasi esclusivamente attraverso la valorizzazione del tessuto edificato, in termini di riqualificazione edilizia, riqualificazione energetica e idrica, recupero, rigenerazione o trasformazione dei   contenitori, manutenzione degli immobili e dell’ambiente circostante. “E’ evidenteche tutto ciò si traduce nell’integrazione di nuove tecnologie e funzionalità su edifici  esistenti, in particolare, ma non solo, nelle aree urbane.”

A far sperare bene poi ci sono i provvedimenti di incentivazione alla riqualificazione, attraverso la leva fiscale, che “con tutta probabilità proseguiranno anche nel 2017 e successivamente con aliquote ridotte ma, prevedibilmente, saranno accompagnati da dispositivi premiali selettivi verso quei componenti che assicurano le migliori performance prestazionali.”

“Già oggi  – sottolineano gli autori del report – si può osservare la progressiva crescita dell’impegno normativo e regolamentativo. Per esempio: l’ampliamento della maggiore aliquota ai dispositivi di controllo remoto elettrotecnici; il Conto Termico 2016; le direttive europee e il loro accoglimento nazionale; i finanziamenti europei al R&S e relativa sperimentazione; l’ampliamento dei benefici fiscali agli ex-Iacp“.

Infine c’è l’invecchiamento della popolazione, che “porta con sé una accelerazione a quell’impiantistica orientata al comfort. Si pensi alla ‘domotica assistenziale’, a quella per l’autonomia o per la sicurezza.

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