Dai laboratori ENEA un cavo superconduttore da record

  • 5 Maggio 2016

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Nuovo traguardo per la ricerca sulla fusione nucleare. L'innovativo cavo superconduttore progettato dal gruppo Superconduttività del Dipartimento Fusione dell’ENEA per il reattore DEMO ha offerto prestazioni superiori del 30% rispetto ai superconduttori di ITER, l’impianto sperimentale in costruzione in Francia.

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Prestazioni da record del nuovo cavo superconduttore progettato dall’ENEA per DEMO, il reattore che – una volta dimostrata fattibilità e convenienza della fusione nucleare – produrrà energia elettrica.

Il prototipo ha offerto performance superiori del 30% rispetto ai cavi di ITER, dimostrando di poter trasportare una corrente di 82kA (kiloampere) in un campo magnetico di 13T (Tesla) fino alla temperatura di circa 7K (Kelvin), ossia -266° C.

La geometria rettangolare del nuovo cavo superconduttore consente, infatti, di distribuire gli enormi carichi elettromagnetici – corrispondenti a circa 100 t per metro di conduttore – in modo da evitare il fenomeno della “degradazione” delle prestazioni.

La sezione del cavo rettangolare superconduttore

Il test sulle caratteristiche elettromagnetiche del superconduttore è stato effettuato in Svizzera nei laboratori dello Swiss Plasma Center (SPC), che ha anche collaborato alla manifattura di una parte del campione, al trattamento termico e all’installazione della strumentazione.

“Con questo test – spiega Antonio della Corte, ENEA che ha coordinato il Superconductivity Group – abbiamo dimostrato di poter progettare in maniera affidabile cavi superconduttori di alta potenza con le caratteristiche ‘estreme’ richieste da progetti come DEMO”.

Il prototipo di cavo – di tipo CICC (Cable in Conduit Conductor o Cavo in Condotto) – è stato realizzato dai partner industriali di ENEA, TRATOS Cavi spa e CRIOTEC Impianti srl, un esempio di sinergia tra ricerca pubblica e aziende italiane maturata grazie alle esperienze di ITER e JT-60SA, i due esperimenti di fusione nucleare in corso rispettivamente in Europa e in Giappone – che ha già portato all’Italia commesse per quasi 1 miliardo di euro.

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