Fotovoltaico con accumulo, in Germania ora lo offrono anche le utility

E.On da aprile inizierà ad offrire ai propri clienti kit fotovoltaico+storage. Anche RWE guarda con interesse agli accumuli lato utente. In Germania le società elettriche hanno capito che per non essere danneggiate dal fenomeno "prosumer" devono integrarlo nei loro business model.

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È chiaro ormai da almeno un paio d’anni che le grandi compagnie elettriche non possono più ignorare il nuovo “attore” che ha fatto irruzione nel sistema elettrico: la generazione distribuita dei prosumer, cioè i consumatori che sono anche produttori di energia, e in particolare il tandem fotovoltaico-sistemi di accumulo, che consente agli utenti di ridurre di netto i prelievi o addirittura di staccarsi dalla rete.

Davanti a questo nuovo protagonista le utility hanno due alternative: cercare di contrastarlo, magari con attività di lobbying che portino a norme che penalizzino l’autoconsumo, oppure integrare la generazione distribuita nel proprio business model.

Il pacchetto fotovoltaico+ storage di E.On

In Germania sembra che le compagnie elettriche, facendo di necessità virtù, abbiano scelto la seconda strada. Nei giorni scorsi ad esempio la seconda utility del Paese, E.ON, ha annunciato che offrirà al pubblico un pacchetto fotovoltaico con storage per i clienti del residenziale e le piccole imprese.

Il programma partirà in fase sperimentale da aprile e se tutto andrà bene entrerà a regime da settembre. I kit saranno basti sui sistemi di FV+accumulo MyReserve di Solarwatt e ancora non si sanno i dettagli economici della proposta di E.ON. I kit MyReserve attualmente sono in vendita con prezzi tra 7.000 e 9.000 euro a seconda della taglia, mentre la sola batteria da 4,4 kWh è offerta a 5.500 euro (profondità di scarica del 100%, efficienza del 93% e garanzia di 10 anni).

Non si conosce ancora il produttore di batterie che verrà coinvolto nella partnership con E.On e Solarwatt: tra i probabili Samsung SDI e LG Chem.

Utility interessate allo storage

E.ON aveva mostrato il suo interesse per i sistemi d’accumulo già a dicembre, investendo in Greensmith, azienda statunitense leader nei software per l’energy storage. La compagnia tedesca è attiva con diversi progetti anche negli accumuli grid scale.

Anche un altro grande dell’energia tedesca, RWE, si sta muovendo nel mondo degli accumuli: ad agosto RWE Supply & Trading ha investito 30 milioni di dollari in Stem, start-up americana specializzata in accumuli lato utente.

Come abbiamo visto sono molti i business model che possono permettere ad un utility di gestire in modo profittevole sistemi di accumulo sia lato utente che lato rete, primo fra tutti quello basato sulla fornitura di servizi di regolazione di frequenza (QualEnergia.it, Energy storage a batterie, quali modelli di business?).

Concorrenti temibili

Insomma, le utility tedesche sembrano aver capito che se non saranno loro a cogliere le opportunità offerte dai sistemi d’accumulo, saranno altri a farlo. E, soprattutto, a loro discapito. Sono infatti diverse le iniziative di altri player che potenzialmente potrebbero rubare spazio alle compagnie elettriche.

Sonnen ad esempio ha lanciato un programma, SonnenComunity, che permette agli utenti cui fornisce sistemi FV con accumulo, di scambiarsi energia fra loro svincolandosi così dai venditori di energia. Su business model simili si stanno muovendo molti altri tra cui Caterva, Fenecon, Senec-ES e Next Kraftwerke.

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