Sicilia, nel Rapporto Energia una regione ancora poco rinnovabile

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È stato appena pubblicato il Rapporto Energia della Sicilia, curato dall'Osservatorio regionale. La Sicilia ha la minor crescita di energia da fonti rinnovabili rispetto alle altre regioni italiane e notevoli carenze nella rete di trasmissione. Inoltre gli edifici sono per la gran parte a bassa efficienza energetica.

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È stato appena pubblicato il Rapporto Energia della Sicilia, curato dall’Osservatorio regionale e diviso in tre parti (vedi allegato in basso). Nel commento dell’Assessorato all’Energia si è voluto sottolineare inizialmente che in Sicilia quasi il 90% dei comuni dell’isola hanno aderito al “Patto dei Sindaci” (città firmatarie che si impegnano a superare gli obiettivi fissati per il 2020 a livello europeo), seconda solo alla Regione Andalusia.

Nei prossimi anni i comuni siciliani però saranno chiamati a realizzare le azioni contenute nei Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) per l’efficienza energetica, l’utilizzo delle fonti rinnovabili e la costruzione di edifici a energia quasi zero. La Regione disporrà di una leva finanziaria (PO FESR 2014-2020) di circa 519,5 milioni di euro di aiuti comunitari. Tuttavia non sembra affatto che in questo momento la giunta siciliana sia molto ben disposta verso le rinnovabili, visto che oltre le notevoli complicazioni di carattere burocratico che continuano ad essere richieste, c’è di fatto uno stallo, che sembra quasi preordinato, nei confronti dell’eolico e del mini eolico. Ne avevamo parlato nelle scorse settimane, ma nei prossimi giorni affronteremo di nuovo la questione, illustrando i più recenti sviluppi.

Tornando al rapporto energia, vediamo ora i singoli settori dal lato dell’offerta e dei consumi (parte seconda – pdf).

Nel primo semestre del 2015 in Sicilia si è registrata una forte contrazione delle esportazioni legate ai prodotti petroliferi raffinati (-18,5%) che rappresentano quasi i tre quinti delle esportazioni totali regionali, con conseguenze sul PIL siciliano. L’export petrolifero è diminuito in termini nominali a causa della discesa dei prezzi del settore sui mercati internazionali e si è ridotto l’export dei prodotti raffinati verso i paesi dell’area dell’euro (-40,8%) e verso il continente africano (-37%). Nei pozzi siciliani si è avuto un leggero incremento nelle estrazioni di greggio con un’incidenza del 20% sul quantitativo prodotto in Italia, considerando anche le coltivazioni offshore.

La copertura del fabbisogno di gas naturale nell’isola continua ad essere alimentata dalle importazioni, tuttavia è da sottolineare una forte riduzione di gas importato nel periodo compreso tra il 2012 e il 2014, rispettivamente, da 27 milioni di metri cubi di gas a 13 milioni di metri cubi con un calo in percentuale del 51,8 %. In Sicilia si continua a consumare circa 4 milioni di m3 di gas naturale, di cui il 60% è utilizzato per la produzione di energia elettrica, mentre la restante parte per gli usi finali negli altri settori.

Continua anche il calo nei consumi di energia elettrica in tutti i settori, verosimilmente a causa della persistente crisi economica.

La potenza netta di energia elettrica installata in Sicilia è di 9.200 MW di cui 5.439 in centrali termoelettriche, 1.744 in impianti eolici, 1.295 di fotovoltaico e 722 di idroelettrico. La produzione è di 22.536 GWh, di cui 17.249 da centrali termoelettriche, 2.922 da fonte eolica, 1.893 da fonte fotovoltaica e 471 da fonte idroelettrica.

I consumi elettrici sono stati pari a 19.790 GWh con un saldo in uscita di 1.492 GWh. Anche quest’anno la Sicilia ha ruolo di esportatrice netta di energia elettrica. Secondo l’analisi del dipartimento regionale energia, il 21,5% di energia rinnovabile immessa in rete non è programmabile e non coincide con le specifiche richieste dei consumatori. Per tale ragione il sistema deve essere gestito in esportazione con le centrali termoelettriche sempre accese e con costi di gestione rilevanti. Si richiedono quindi consistenti opere di rinforzo della rete di trasmissione e l’interconnessione al Continente.

La produzione da fonti energetiche rinnovabili mostra un leggero incremento rispetto al 2013 passando da 5.127,9 a 5.221,3 GWh (vedi grafico sotto).

Con l’approvazione del Decreto 11 maggio 2015 del Ministero dello Sviluppo economico, il GSE e l’Enea hanno fornito i primi dati che concorrono alla verifica del raggiungimento degli obiettivi regionali di consumo di energia da rinnovabili, fissati dal DM 15/3/2012, cosiddetto “burden sharing“. Alla Regione Siciliana è stato attribuito un obiettivo finale pari al 15,9% (al 2020) di consumo da fonti energetiche rinnovabili sul consumo finale lordo, obiettivo, che dovrà essere raggiunto passando da obiettivi intermedi: 7% al 2012, 8,8% al 2014, 10,8% al 2016 e 13,1% al 2018. Dalle analisi effettuate risulta che l’obiettivo intermedio del 7% al 2012 è stato raggiunto; è ora al 9,6 %.

Ciò nonostante la Sicilia ha la minor crescita di energia da fonti rinnovabili rispetto alle altre regioni. Si colloca al quart’ultimo posto, molto al di sotto della media nazionale. Tale rallentamento risulta particolarmente evidente nel periodo 2012-2014 sia per le modifiche nei sistemi di incentivazione nazionali sia per i numerosi interventi regionali in materia.

Nelle costruzioni, infine, l’attività produttiva ha continuato a contrarsi, ma la fase recessiva risulta in attenuazione e nel mercato immobiliare si conferma la ripresa delle compravendite residenziali, iniziata nell’anno precedente. Comunque è gli edifici risultano prevalentemente a bassa efficienza energetica. Dagli attestati depositati nel catasto regionale (CEFA) risulta che dei circa 268.000 edifici certificati oltre il 74% è a bassa efficienza energetica.

Rapporto Energia Regione Siciliana

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