Un software per mappare la sostenibilità delle rinnovabili

  • 19 Novembre 2015

Il software, sviluppato da EURAC e Università di Trento, permette, tramite la mappatura del territorio, di visualizzare immediatamente le fonti e la disponibilità di energia rinnovabile, consentendo di supportare e indirizzare scientificamente il processo decisionale sulle politiche energetiche locali.

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Le Alpi racchiudono un grande potenziale energetico da fonti rinnovabili e, pertanto, il contributo alpino alla riduzione delle emissioni di gas serra può essere prezioso; gli esperti di energia dell’EURAC di Bolzano, hanno sviluppato un software che permette, tramite la mappatura del territorio, di visualizzare immediatamente le fonti e la disponibilità di energia rinnovabile. Questo sistema consente di supportare e indirizzare scientificamente il processo decisionale sulle politiche energetiche locali.

Lo sfruttamento energetico dell’acqua, della biomassa, del vento e del sole nelle Alpi ha un effetto positivo sul clima. Tuttavia, allo stesso tempo si aumenta la pressione sulla natura, esercitando un possibile impatto negativo sugli ecosistemi, come ad esempio sulla biodiversità nei torrenti. Le decisioni sullo sviluppo delle energie rinnovabili rappresentano quindi una sfida complessa. Da recharge.green, progetto a cui ha partecipato l’Istituto per le energie rinnovabili dell’EURAC, è nato il software gratuito r.green che permette di creare un modello spaziale del territorio sulla base dei dati immessi e restituisce la localizzazione, la tipologia e la quantità di energia rinnovabile utilizzabile e più conveniente in termini economici e rispettosi dell’ambiente.

“Abbiamo creato uno strumento tecnologico innovativo in grado di supportare i processi decisionali nel momento della pianificazione energetica sul territorio”, spiega Giulia Garegnani, ricercatrice dell’EURAC, e aggiunge “vogliamo dimostrare che è possibile utilizzare le energie da fonti rinnovabili nell’arco alpino, assicurando al contempo un uso sostenibile del territorio. In questo modo si salvaguardano la biodiversità e l’uso del suolo.”

I primi risultati di un caso studio in Provincia di Cuneo, hanno calcolato la disponibilità di biomassa forestale (scarti di lavorazione) per piccoli impianti di teleriscaldamento e la fattibilità di piccoli impianti idroelettrici. Per giungere a queste conclusioni, gli esperti dell’EURAC e dell’Università di Trento hanno considerato in diversi scenari la domanda di energia di una regione, le politiche e la legislazione in materia, i vincoli ambientali — ad esempio nelle aree protette — e la fattibilità economica degli impianti.

Recharge.green ha unito 16 partner per sviluppare strategie e strumenti di decisione, per un’attenta analisi e comparazione di costi e benefici delle energie rinnovabili all’interno degli ecosistemi, oltre ai potenziali conflitti di carattere politico-sociale, quale la protezione della natura, la tutela dell’ambiente e dell’economia locale. I metodi di utilizzo del software open-source r.green, realizzato in collaborazione con l’Università di Trento, verranno presentati alla conferenza internazionale “Smart and Sustainable Planning for Cities and Regions 2015” del 19 e 20 novembre all’EURAC, che affronterà la tematica della pianificazione urbana sostenibile e intelligente. Un focus su tecnologie e strumenti innovativi nel settore, su costi, opportunità e benefici, nonché esperienze di governance delle smart cities. L’evento vedrà il contributo di diversi esperti e ricercatori provenienti da tutto il mondo, nonché il confronto con i professionisti del settore.

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