Rinnovabili elettriche, “basta incertezza sul post Certificati Verdi”

  • 15 Ottobre 2015

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AssoRinnovabili, Assoelettrica e Anpeb sollecitano GSE, MiSE e AEEGSI affinché vengano rese note al più presto le condizioni e i termini di pagamento della tariffa incentivante “I” che si applicherà agli impianti alimentati da energie rinnovabili dal 1° gennaio 2016.

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Come previsto dal DM 6 Luglio 2012 sta per calare definitivamente il sipario sui Certificati Verdi, l’incentivo che per oltre 15 anni ha sostenuto la produzione di un vasto numero di impianti di energia elettrica da fonti rinnovabili non fotovoltaiche. Il nuovo meccanismo, la cosiddetta tariffa incentivante “I”, si applicherà, infatti, dal 1 gennaio 2016. Ad oggi, tuttavia, non sono ancora stati resi noti i contenuti delle convenzioni che i produttori dovranno stipulare con il GSE e i tempi di erogazione del nuovo incentivo. “Come possono quindi dormire sonni tranquilli i produttori italiani di rinnovabili?”, si chiedono assoRinnovabili, Assoelettrica e Anpeb in un comunicato congiunto in cui sollecitacano GSE, MiSE e AEEGSI affinché vengano rese note al più presto le condizioni e i termini di pagamento, scongiurando, tra l’altro, il concretizzarsi di un serio problema di liquidità per gli operatori.

Al centro della questione c’è il possibile ritardo nell’entrata in vigore del nuovo decreto sulle rinnovabili elettriche non fotovoltaiche )si veda anche Rinnovabili non fotovoltaiche: gli effetti del decreto e del suo ritardo). Ancora una volta – argomentano le associazioni – un passaggio importante per l’intero settore si consuma in un quadro di forte incertezza. A soli 2 mesi e mezzo dall’entrata in vigore del nuovo incentivo, è diventato particolarmente urgente conoscere in dettaglio le modalità di attuazione del meccanismo.

La situazione risulta ancora più critica per quelle fonti, come le bioenergie, che devono affrontare anche i costi di acquisto della materia prima.

Le Associazioni – si legge nel comunicato stampa – ritengono fondamentale che le tempistiche di pagamento del nuovo incentivo siano quanto più vicine possibile alla produzione, così da assicurare ai produttori continuità nei flussi di cassa. Con contatori di produzione ormai completamente teleleggibili dai Gestori di Rete, le Associazioni sono convinte che il pagamento dell’incentivo non possa essere ritardato di oltre 30 giorni dalla produzione, come peraltro previsto anche dalla Direttiva 2011/7/UE, che impone alle amministrazioni pubbliche tempi di pagamento al massimo di 30 giorni.

Le associazioni, inoltre, chiedono che venga confermata la possibilità di accedere allo strumento della cessione del credito, così come già previsto per le altre convenzioni con il GSE (Conto Energia, Tariffa Onnicomprensiva, Incentivi DM 6 luglio 2012).

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