Il potenziale economico della filiera biogas-biometano al sud

  • 12 Ottobre 2015

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Uno studio di Althesys, commissionato dal CIB, analizza il potenziale dello sviluppo nel meridione italiano di biogas e biometano. Al 2030 potrebbe creare investimenti per 3,8-5,6 miliardi di euro, 8mila posti di lavoro stabili e un incremento del Pil delle Regioni del Sud pari allo 0,3%. A breve uno Speciale con QualEnergia.it

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L’Italia è il terzo produttore di biogas al mondo in agricoltura, ma solo una piccola quota di questo primato viene dal Meridione. Tuttavia esiste un potenziale largamente inespresso, vista la quantità di sottoprodotti e residui agro-industriali disponibili, che potrebbe essere attivato dal nuovo sistema incentivante previsto dal decreto ministeriale sul biometano, il biocarburante avanzato che si ottiene dal biogas. Il decreto è stato reso operativo da una delibera del GSE dello scorso 5 agosto.

Come è stato spiegato al centro Radicepura di Giarre (CT) nel corso della conferenza “Biogasdoneright and carbon soil sequestration” promossa dal CIB, Consorzio Italiano Biogas, il potenziale del biogas e del biometano nel meridione può innescare al 2030 investimenti per 3,8 miliardi di euro nell’ipotesi più conservativa e di 5,6 miliardi di euro in quella più spinta, generando ricadute economiche complessive che valgono un aumento dello 0,3% del Pil delle Regioni del Sud Italia pari a 18,4÷27,4 miliardi di euro a seconda dello scenario. Per lo Stato ciò rappresenterebbe un aumento delle entrate fiscali di 3,3÷5 miliardi di €. In termini occupazionali, si avrebbe la creazione di 8mila nuovi posti di lavoro stabili e altamente qualificati. Infine, anche una riduzione delle emissioni di CO2 pari a 79 milioni di tonnellate.

Queste stime sullo sviluppo della filiera del biogas-biometano nel Mezzogiorno sono state tracciate dallo studio di Althesys. “Grazie all’impegno del ministero per le politiche agricole – ha dichiarato Piero Gattoni, presidente del CIB – l’Italia ha una delle normative più avanzate sul biometano e può guardare con fiducia all’obiettivo di raggiungere entro il 2022 il target del 10% di consumo di biocarburanti, di cui il 2% avanzati, quelli cioè che non sottraggono terreno all’alimentare, come ad esempio il biometano”.

Il biometano non è impiegabile solo nell’autotrasporto, ma potrà essere immesso anche nella rete nazionale del gas dopo che l’Europa avrà legiferato sull’atteso aggiornamento del codice di rete (vedi anche intervista a Gattoni su QualEnergia.it).

«L’Italia – ha proseguito Piero Gattoni – ha la possibilità di lanciare il modello di un’agricoltura carbon negative, capace di emettere meno gas climalteranti e di sequestrare il carbonio nel suolo combattendo la desertificazione dei terreni agricoli. Un ulteriore vantaggio derivante dalla filiera del biogas-biometano è l’intensificazione sostenibile del suolo agrario mediante le rotazioni colturali. Questo modello noi l’abbiamo chiamato Biogasdoneright, “Biogas Fatto Bene”. Dall’estero sono venuti già a studiarlo”.

Il CIB ha stretto un accordo di collaborazione scientifica con il Prof. Bruce Dale, consulente del presidente Obama, e la Michigan University. Proprio in questi giorni, ricercatori statunitensi sono ospiti del dipartimento di Agricoltura, Alimentazione ed Ambiente dell’Università di Catania.

Nel corso della conferenza, Giuseppe Castiglione, Sottosegreratio di Stato al Mipaaf, ha annunciato un programma di sostegno specifico allo sviluppo della filiera del biogas e biometano per il Mezzogiorno. Hanno inoltre partecipato Giovanni La Via, presidente della commissione Ambiente del parlamento europeo, il rettore dell’Università di Catania, Giacomo Pignataro, il presidente nazionale di Confagricoltura Mario Guidi, l’assessore all’agricoltura della Regione Sicilia, Rosaria Barresi, Gianni Silvestrini del Coordinamento Free, e Jan Stambasky, presidente Eba, associazione europea del biogas.

Il CIB, in collaborazione con QualEnergia.it, oltre che con la rivista “Biogas Informa”, pubblicherà a fine ottobre uno Speciale Tecnico dal titolo “Biometano: la partenza di una filiera italiana“, che sarà presentato anche alla fiera Ecomondo-Key Energy di Rimini.

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