Online lo Speciale “Gli ambiti di sviluppo del minieolico in Italia”

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E' scaricabile gratuitamente lo Speciale Tecnico di QualEnergia.it, curato dall'ing. Lorenzo Battisti dell'Università di Trento, che analizza lo stato dell’arte della tecnologia del mini eolico. Considerazioni relative alla producibilità degli impianti esistenti, sulle tecnologie disponibili e il loro impatto su prestazioni, manutenzione e costi. Alcune valutazioni sulle turbine rigenerate e sui mini-parchi. Le principali barriere allo sviluppo del settore.

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È scaricabile gratuitamente lo Speciale Tecnico di QualEnergia.it, curato dell’ingegner Lorenzo Battisti dell’Università di Trento, dal titolo “Gli ambiti di sviluppo del minieolico in Italia“. Il documento analizza lo stato dell’arte della tecnologia del mini eolico. Sulla base dei dati pubblicati dai costruttori e da Enti riconosciuti come RSE (per l’Atlante eolico interattivo) e GSE (Gestore dei Servizi Energetici) vengono sviluppate alcune considerazioni relative alla producibilità degli impianti esistenti (anche in confronto con il mini idro), alla rilevanza energetica a livello nazionale, sulle tecnologie disponibili e il loro impatto su prestazioni, manutenzione e costi, includendo anche delle valutazioni sulle turbine rigenerate e i mini-parchi. Lo Speciale si conclude con una discussione sulle principali barriere allo sviluppo del settore.

Il dato più rilevante che emerge è sicuramente il ridotto numero di ore di funzionamento equivalenti annue degli impianti di taglia mini. L’analisi indica che ciò dipende prevalentemente da previsioni errate della risorsa eolica e, per le classi di potenza più basse, da una minore disponibilità tecnica delle macchine, spesso dovuto ad una non ottimale gestione delle fasi di manutenzione.

Il risultato mette in evidenza come sia essenziale, per la sostenibilità economica dell’investimento, non solo un auspicato abbassamento del costo unitario delle turbine, ma specialmente una corretta valutazione della ventosità media annua effettiva del sito, la quale si riflette pesantemente sulla redditività. A titolo di esempio si dimostra che l’errore di previsione di 1 m/s a 5 m/s (errore tipico dichiarato dalle valutazioni condotte con le mappe e i software di re-analisi) ad altezza mozzo comporta variazioni del numero di ore di circa il 40%.

Per quanto riguarda gli aspetti relativi all’efficacia delle diverse tecnologie adottate, stante la mancanza di dati disponibili per il mercato e le installazioni italiane, l’autore ha fatto riferimento a studi e statistiche condotte in Germania negli ultimi anni su prodotti analoghi per potenza e soluzioni tecniche.

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