Record di temperature per l’Italia nel 2014, ma emissioni in calo rispetto al 1990

Nel 2014 l’anomalia della temperatura media in Italia (+1,57 °C) è stata superiore a quella globale sulla terraferma (+0,89). Lo scorso anno i trasporti responsabili del 25,5% delle emissioni totali italiane. Tuttavia tra il 1990 e il 2013 le emissioni totali sono scese del 16,1%. I nuovi dati Ispra.

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L’aumento della temperatura media registrato negli ultimi 30 anni nel nostro Paese è stato quasi sempre superiore a quello medio globale rilevato sulla terraferma. Nel 2014 l’anomalia della temperatura media in Italia (+1,57 gradi) è stata superiore a quella globale sulla terraferma (+0,89 gradi). Lo illustra l’Ispra nell’Annuario dei Dati ambientali 2014-2015 (vedi allegato in basso), presentato oggi al Ministero dell’Ambiente.

Il 2014 è stato per l’Italia il 23° valore annuale positivo consecutivo e si colloca al primo posto nel periodo che va dal 1961 al 2014. Questa anomalia è stata accompagnata da un valore estremamente basso del numero annuale di giorni con gelo, che ha segnato il minimo storico dal 1961. Il numero di notti tropicali e di giorni estivi non è stato invece elevato. I valori di questi due indici sono legati alle temperature medie mensili estive, soprattutto nei mesi di luglio e agosto e, nelle regioni settentrionali e centrali, che sono state in linea se non addirittura inferiori ai valori normali.

L’Ispra ha rilevato nell’Annuario che nel 2014 i trasporti sono stati responsabili del 25,5% delle emissioni totali di gas serra italiane. Nel periodo 1990-2014, le emissioni del settore (esclusi i trasporti internazionali) sono aumentate dell’1,4%.

Nel 2013, il valore limite giornaliero del Pm10 è stato superato in circa la metà delle aree urbane analizzate (che sono 63), con i valori più elevati registrati nel bacino padano e in alcune città del Centro, del Sud Italia e delle Isole.

Per il Pm2,5 invece si riscontra una situazione di maggior rispetto dello standard normativo, con 40 aree urbane delle 48 indagate in cui sono stati registrati livelli inferiori al valore obiettivo, mentre per l’ozono, l’Obiettivo a lungo a termine (Olt) per la protezione della salute umana è stato superato nella gran parte delle aree urbane (solo 5 su un totale di 56 aree urbane sono risultate conformi).

Tuttavia, tra il 1990 e il 2013 le emissioni totali di gas a effetto serra sono scese del 16,1%, soprattutto come conseguenza del calo dei consumi energetici e delle produzioni industriali, dell’incremento dell’efficienza energetica e della crescita della produzione delle fonti rinnovabili, spiega Ispra. Queste ultime, in particolare, nel 2013 hanno raggiunto una quota del 16,7% rispetto al consumo finale lordo, valore prossimo all’obiettivo del 17% da raggiungere entro il 2020.

Annuario ISPRA dei Dati Ambientali 2014-2015 (pdf)

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