ETS, etichetta energetica, mercato e prosumer: il “pacchetto estivo” UE sull’energia

L'esecutivo europeo propone misure per una maggiore partecipazione dei consumatori al mercato e per promuovere l'autoconsumo. La riforma dell'ETS tracciata diminuisce il numero dei permessi ad emettere rilasciati dal 2021. Si va verso una nuova etichetta energetica. Sintesi e documenti del “pacchetto estivo” sull'energia.

ADV
image_pdfimage_print

Conferire ai consumatori un nuovo ruolo nel mercato dell’energia anche promuovendo l’autoconsumo, aggiornare l’etichettatura dell’efficienza energetica e rivedere il sistema europeo di scambio di quote di emissione. Sono queste le linee d’azione proposte ieri dalla Commissione Europea nel quadro della strategia dell’Unione dell’Energia con il cosiddetto “paccheto estivo” sull’energia (tutti documenti in basso).

L’ETS, come sappiamo, si è rilevato inefficace a guidare la transizione energetica: i prezzi troppo bassi dei permessi ad emettere non riescono a disincentivare le fonti peggiori per il clima come il carbone. Ecco perché una riforma è urgente e, come si legge nella nota dell’esecutivo europeo, la proposta presentata “lancia un segnale forte alla comunità internazionale in vista del vertice sul clima di Parigi.”

Come si vuole cambiare l’ETS in concreto? Innanzitutto accelerando la riduzione dei permessi sul mercato: il taglio annuo degli EUA dovrebbe passare dall’attuale 1,74 al 2,2% dopo il 2020. Non mancano però rassicurazioni alle industrie energivore: sarà in ogni caso “salvaguardata la competitività internazionale dei settori industriali maggiormente esposti al rischio di delocalizzazione.”

Le quote gratuite anche dopo il 2020 andranno ai settori a più alto rischio di delocalizzazione, anche se i parametri di riferimento saranno adeguati al progresso tecnologico nei diversi settori e il sistema diverrà più flessibile, migliorando la capacità di tenere conto degli aumenti e dei cali di produzione e di adeguare di conseguenza i quantitativi di assegnazioni gratuite.

Gli Stati, secondo la proposta, conserveranno la facoltà di escludere dall’ETS gli impianti di piccole dimensioni. I fondi supplementari provenienti dal sistema ETS saranno destinati all’innovazione a basse emissioni di carbonio – per la prima volta anche nei settori industriali ad alta intensità energetica – e alla modernizzazione dei sistemi energetici negli Stati Membri più poveri.

Altre novità vengono proposte sull’etichetta energetica dei prodotti. La Commissione propone di introdurre un’unica scala, ripristinando quella da A a G, “già ben nota ai consumatori e di efficacia ormai comprovata”, e di riscalare le etichette esistenti, che attualmente usano anche sistemi diversi. L’esecutivo punta poi a creare una banca dati digitale nella quale siano registrati tutti i prodotti immessi sul mercato UE, “per migliorare la trasparenza e agevolare la vigilanza del mercato da parte delle autorità nazionali”.

Importanti poi le proposte che la Commissione fa su riforma del mercato elettrico e ruolo dei consumatori. Tra le varie cose, si legge, “i consumatori dovranno avere la possibilità di partecipare attivamente al mercato adeguando i loro consumi all’andamento dei prezzi.” L’esecutivo auspica poi che siano eliminati “i prezzi regolamentati da un lato e i regimi di aiuto inefficienti dall’altro”.

Sulle rinnovabili si auspica “un approccio più coordinato in materia di regimi di aiuto” e si afferma che i produttori di energie rinnovabili devono “poter competere su un piano di parità con i produttori di energia convenzionale.”

Si parla anche di autoconsumo e l’approccio auspicato dall’esecutivo UE sembra essere piuttosto diverso da quello adottato in Italia, dove la riforma delle tariffe elettriche per i clienti domestici in arrivo penalizza chi si produce l’energia da solo. “I consumatori – scrive la Commissione – devono essere liberi di produrre e consumare la propria energia a condizioni eque per permettere di risparmiare denaro, contribuire alla salute dell’ambiente e garantire la sicurezza dell’approvvigionamento”, e ancora: “le tariffe per l’uso della rete dovrebbero essere disegnate in modo da riflettere i costi in maniera equa, promuovendo nel contempo efficienza energetica e target per le rinnovabili.”

A seguito di una consultazione sul nuovo assetto del mercato, che si concluderà il prossimo 8 ottobre, la Commissione avanzerà proposte legislative nel secondo semestre del 2016 che potrebbero comportare modifiche alla normativa sul mercato interno, alle direttive sulle rinnovabili e l’efficienza e al regolamento sulle infrastrutture.

ADV
×