Riforma bolletta. Dall’Autorità la nuova proposta, un po’ meno penalizzante per l’autoconsumo

Novità nel Dco. Spostamento degli oneri rivisto in modo da non penalizzare troppo il risparmio energetico e il fotovoltaico. Marcia indietro sulla cancellazione della distinzione tra residenti e non residenti e applicazione più graduale. Osservazioni entro il 4 settembre. Il documento.

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Tempi di applicazione più graduali, mantenimento della distinzione tra residenti e non residenti e lo spostamento degli oneri dalle parti variabili a quelle fisse rimodulato in modo da non penalizzare troppo risparmio energetico e autoconsumo. Sono queste le novità rispetto al precedente documento di consultazione contenute nel nuovo Dco pubblicato ieri, con il quale l’Autorità per l’Energia esprime i suoi orientamenti sulla riforma delle tariffe elettriche per i clienti domestici (vedi allegato in basso).

Partiamo dalla questione che più preoccupa il settore del fotovoltaico. Nel precedente documento di consultazione l’ipotesi di riforma che il regolatore dichiarava di preferire prevedeva lo spostamento di tutti gli oneri di rete e di metà di quelli di sistema dalle componenti variabili a quelle fissi della bolletta. Questo approccio, insieme all’eliminazione della struttura progressiva della tariffa, avrebbe reso meno conveniente risparmiare energia o autoprodursela.

“Secondo alcuni partecipanti alla consultazione – si legge nel nuovo Dco – (con la modifica inizialmente proposta, ndr) investimenti in efficienza energetica e per l’autoconsumoperderebbero parte del proprio valore e l’introduzione della riforma tariffaria rischierebbe di modificare gli equilibri economici di investimenti già compiuti e di rallentare la naturale evoluzione del mercato verso soluzioni tecnologiche caratterizzata da una maggiore sostenibilità ambientale.”

Per questo motivo nella nuova versione l’Autorità propone una redistribuzione diversa, che sarà un po’ meno penalizzante per il fotovoltaico e le altre tecnologie per l’autoproduzione e il risparmio energetico. Gli oneri di rete verranno spostati sulle componenti fisse solo in parte, mentre, per quel che riguarda gli oneri di sistema, gli utenti residenti continueranno a pagarli solo sull’energia prelevata, e per i non residenti verranno spostati, solo in parte, sulle componenti fisse.

Più nel dettaglio la nuova proposta prevede per i servizi di rete che la quota fissa (euro/anno per punto di prelievo) copra i costi legati alla sola attività di misura e commercializzazione (MIS e COT); che i costi legati a tutte le attività di distribuzione a ogni livello di tensione (DisAT, DisMT, DisBT) siano coperti solo dalla quota potenza (euro/anno per kW contrattualmente impegnato); e i costi legati alle attività di trasmissione (TRAS) siano coperti dalla quota energia (centesimi di euro per kWh prelevato).

Per gli oneri di sistema invece si propone una struttura differenziata tra clienti residenti e non residenti: con il 75% del gettito raccolto in relazione all’energia prelevata (c€/kWh) e il restante 25% raccolto in relazione al numero dei punti di prelievo (c€/punto), sulla base di un corrispettivo di circa 150 €/anno applicato esclusivamente ai clienti non residenti.

Per i clienti residenti dunque la struttura resta di fatto monomia, cioè si pagheranno gli oneri solo per kWh di energia prelevata, mentre per i non residenti, secondo la nuova proposta, gli oneri di sistema saranno dovuti in forma binomia (per punto di prelievo e per kWh di energia prelevata).

Altra novità del nuovo Dco rispetto al precedente, come detto, è il mantenimento della differenziazione tra i clienti residenti e non residenti. “Anche se ciò può esporre a comportamenti elusivi (false residenze), tale soluzione consente una maggiore “gradualità” di impatto della riforma”, è la motivazione del regolatore. Il mantenimento di tale differenziazione, oggi già esistente seppure in forma diversa in quanto collegato anche alla potenza contrattualmente impegnata, si spiega, consente di diminuire l’impatto della riforma sui clienti nelle loro abitazioni di residenza, seppure a svantaggio delle abitazioni non di residenza.

Come cambierebbero le bollette degli italiani secondo la nuova versione della riforma proposta? Visto che la progressività delle tariffe sarà eliminata, come disposto dal decreto 102/2014, chi ha consumi bassi pagherà, in proporzione, di più rispetto alla struttura attuale. Lo si vede bene nel grafico sotto (TD RES: nuova tariffa residenti – TD-NONRES: nuova tariffa non residenti).

La tabella sotto mostra come varierebbe la spesa per le 8 tipologie di consumatori ipotizzate dall’Aeegsi con la riforma, in relazione alle tariffe attuali. Ricordiamo che oltre l’81% degli attuali utenti (circa 24 milioni) ha consumi inferiori a 2.640 kWh/anno e, dunque, per tutti questi utenti la bolletta sarebbe comunque più cara.

Come si vede, l’incremento maggiore (+117 €) si avrebbe per il cliente non residente con 3 kW di potenza e consumi bassi (900 kWh), ma anche le prime due classi (consumi tra 1.500 e 2.200 kWh) registrerebbero aggravi sensibili. Le riduzione si costo più marcate (addirittura fino a 582 € per l’utente L) si hanno invece all’aumentare di consumi e potenza impegnata.

Come anticipato, nel nuovo documento l’Autorità frena sui tempi di applicazione della riforma. Due soluzioni per la tempistica di attuazione proposte: nella prima ipotesi, dal 1° gennaio 2016 partirebbe la nuova struttura non progressiva solo per i servizi di rete, unitamente alle modifiche sugli impegni di potenza (in particolare l’eliminazione del contributo per il cambio di potenza a carico dei clienti finali). Per i servizi di vendita la data sarebbe quella del 2017, mentre dal 2018 si partirebbe con gli oneri generali. Nella seconda ipotesi, l’avvio della riforma sarebbe dal 2017, eccetto che per gli oneri (dal 2018).

Il documento prevede inoltre l’estensione almeno al 2016 della tariffa sperimentale D1 per le pompe di calore.

Il termine per le osservazioni è il 4 settembre 2015, al fine di consentire l’adozione del provvedimento finale entro novembre. QualEnergia.it ospiterà nelle prossime settimane alcune analisi e valutazioni di dettaglio su quanto proposto dall’Autorità.

Il nuovo Dco 293/2015/R/eel (pdf)

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