L’edilizia del futuro è digitale. Se ne parlerà a REbuild

  • 18 Giugno 2015

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Delle opportunità generate dalle nuove tecnologie digitali applicate all'edilizia e ai processi di rigenerazione urbana si discuterà il 25 e 26 giugno a Riva del Garda durante REbuild 2015. Ad esempio del BIM, Building Information Modelling, che sta trasformando il modo in cui si progettano, pianificano, costruiscono e gestiscono gli edifici.

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In Italia il settore dell’edilizia è uno dei comparti economici meno informatizzati, ma per uscire dalla crisi degli ultimi anni dovrà trovare nuove dimensioni di efficienza e il processo di informatizzazione e digitalizzazione sarà probabilmente uno degli step inevitabili. Questo uno dei temi principali che verranno affrontati nel corso di REbuild 2015, la convention italiana sull’innovazione della riqualificazione e gestione immobiliare che si terrà il 25 e 26 giugno a Riva del Garda.

Al centro del dibattito le diverse modalità con cui il digitale sta già trasformando il modo in cui si progettano e gestiscono gli edifici: dai termostati che diventano punti di gestione energetica digitale per tutta la casa, ai nuovi modelli di progettazione non più solo in 3D ma in altre cinque dimensioni, fino alla possibilità di usufruire di infrastrutture digitali che permettono di realizzare  processi di rigenerazione urbana altrimenti impossibili.

Già ad oggi il BIM, Building Information Modelling, sta trasformando il modo in cui si progettano, pianificano, costruiscono e gestiscono gli edifici, riunendo dati e visualizzazioni in un modello multi-dimensionale che permette di capire come sarà l’aspetto, la funzione e il processo di costruzione di un edificio e i relativi costi e modalità di funzionamento prima ancora di averlo costruito.

Oltre a permettere di identificare le soluzioni più ‘intelligenti’ già in fase preliminare, il BIM rappresenta anche una nuova modalità di collaborazione integrata tra professionisti (architetti, ingegneri e costruttori) che aumenta la comunicazione e la cooperazione tra i diversi attori, migliorando il progetto e l’opera con enormi benefici in termini di tempo e costi.

Se da una parte molti operatori si chiedono quali saranno gli effetti di questa “ondata digitale” sull’edilizia e, allo stesso tempo, si interrogano sui ruoli e sulle competenze necessarie per affrontare questa sfida, dall’altra alcune imprese del settore delle costruzioni hanno già abbracciato questa “rivoluzione”.

Un caso all’avanguardia nell’applicazione delle nuove tecnologie arriva dal Messico, in particolare a Guadalajara un importante centro di produzione audiovisiva, digitale e interattiva si propone come modello di sviluppo economico, urbano e ambientale. Il progetto, sviluppato dall’architetto Carlo Ratti e dal Massachusetts Institute of Technology (MIT) insieme ad altri partner internazionali (Fundación Metrópoli, Arub, Mobility in Chain e Accenture), prevede diverse aree di intervento che puntano a rendere questo hub un modello di città intelligente.

A rendere possibile questa esperienza sarà il ‘sistema operativo’, una piattaforma dove gli utenti potranno interagire con le informazioni e i servizi digitali. Il sistema sarà formato da sensori collocati in punti strategici della città in grado di monitorare in tempo reale, tra le altre cose, la circolazione delle auto, i parcheggi e le case. Questi dati, adeguatamente trattati e analizzati, saranno inviati e condivisi con gli utenti attraverso wifi, reti mobili e via cavo.

Di questo progetto e di altre case histories sul tema dell’applicazione delle tecnologie digitali in ambito edilizio si parlerà approfonditamente durante REbuild 2015.

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