Una nuova indagine UE sul fotovoltaico cinese

Il nuovo procedimento si concluderà in nove mesi. La Commissione, su sollecitazione di EU Prosun, dovrà verificare se i produttori FV cinesi abbiano aggirato le misure previste dall'accordo del 2013, facendo passare i prodotti per Taiwan e Malesia. Presentiamo i regolamenti esecutivi che dispongono l'indagine.

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Lunedì è stata avviata una nuova indagine della Commissione Europea sul fotovoltaico cinese. Su sollecitazione dell’associazione EU ProSun, l’esecutivo comunitario indagherà sulla “possibile elusione” da parte dei produttori cinesi delle misure antidumping previste dall’accordo di “price undertaking” stipulato nel 2013 tra Bruxelles e Pechino. In pratica l’accusa è che le aziende cinesi abbiano aggirato le misure protezionistiche facendo passare i prodotti tramite altri Paesi.

In particolare, spiegano i regolamenti di esecuzione pubblicati venerdì sulla Gazzetta Ufficiale UE (832 e 833/2015 allegati in basso), la domanda di EU ProSun “contiene elementi di prova prima facie sufficienti a dimostrare che le misure antidumping sulle importazioni di moduli fotovoltaici in silicio cristallino e delle loro componenti essenziali (celle) originari o provenienti dalla Repubblica popolare cinese sono eluse mediante l’importazione del prodotto oggetto dell’inchiesta dalla Malesia e da Taiwan“.

Dalla domanda, infatti, risulta che “successivamente all’istituzione delle misure si è verificata una significativa modificazione nella configurazione degli scambi riguardanti le esportazioni dalla Repubblica popolare cinese, dalla Malesia e da Taiwan verso l’Unione, senza motivazioni o giustificazioni economiche sufficienti a parte l’istituzione del dazio”.

In aggiunta, “vi sono sufficienti elementi di prova del fatto che le importazioni del prodotto oggetto dell’inchiesta avvengono a prezzi inferiori al prezzo non pregiudizievole stabilito nell’inchiesta che ha determinato l’istituzione delle misure in vigore”.

L’indagine, nel corso della quale verranno ascoltati i Governi dei tre Paesi interessati, si concluderà entro nove mesi.

Il regolamento esecutivo 832/2015 (pdf)

Il regolamento esecutivo 833/2015 (pdf)

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