Fotovoltaico italiano, per MiSE ed Eurobserver è un mercato da 1 GW l’anno

Grazie soprattutto agli impianti in autoconsumo, nel 2015 in Italia si installerebbe circa 1 GW di nuova potenza. Lo prevede Eurobserver nel nuovo “Barometro Fotovoltaico 2015”. Anche il Ministero dello Sviluppo Economico parla di un mercato da 1000 MW/anno, “grazie alla certezza normativa”. Ma al momento il quadro è forse troppo ottimistico.

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“Le regole sull’autoconsumo e la diffusione dei sistemi di accumulo permetteranno all’Italia di avere per l’anno in corso un mercato del fotovoltaico attorno al GW”. La previsione arriva dal “Barometro Fotovoltaico 2015” di Eurobserver (allegato in basso). Si tratta di una stima più ottimistica rispetto ad altre – quella più recente dell’Energy & Strategy Group parla di 400-500 MW – ma che trova concorde pure la ministra dello Sviluppo Economico, Federica Guidi.

La titolare del MiSE, annunciando in audizione (allegato in basso) il nuovo decreto sulle semplificazioni, ha infatti fornito un quadro piuttosto positivo della situazione del settore in Italia. Una visione che probabilmente sembrerà avere toni fin troppo rosei per molti operatori del FV che quotidianamente si scontrano con le difficoltà di questo mercato, dovute anche a una normativa spesso ostile e incerta.

Nonostante non ci sia più il conto energia, ha spiegato Guidi, per il FV italiano rimangono “significativi incentivi impliciti”. La detrazione fiscale per gli impianti domestici e l’esenzione dagli oneri di sistema sull’energia autoconsumata, unite al quadro normativo che si sta definendo, anche con il nuovo decreto che semplifica l’iter per i piccoli impianti, “costituiscono a nostro avviso strumenti idonei a sostenere l’ulteriore diffusione della generazione distribuita da fotovoltaico a tassi, stimati dagli stessi operatori, prossimi a oltre 1000 MW/anno”, ha affermato la ministra.

L’esenzione dagli oneri  per l’energia autoconsumata, ha continuato, “si sta rivelando efficace anche per stimolare l’innovazione tecnologica, sia mediante una migliore gestione del sistema generatore-utenza, sia attraverso l’utilizzo di sistemi di accumulo. Sotto questi profili, il recente decreto sull’efficienza energetica e le delibere dell’Autorità sugli accumuli hanno aperto nuove opportunità.”

Guidi ha poi citato, oltre alle varie norme favorevoli, come l’estensione dello scambio sul posto a 500 kWp, la “maggiore certezza regolamentare” sui SEU.
In questo ambito però, come sappiamo, esistono ancora alcuni aspetti lacunosi. Tra le altre incognite, oltre al fatto che lo scambio sul posto è una convenzione annuale che potrebbe essere rivista di anno in anno, c’è la riforma della tariffa elettrica in arrivo per i clienti domestici.

Su quest’ultimo aspetto, l’Autorità per l’Energia propone di spostare parte degli oneri di rete e di sistema dalle componenti variabili a quelle fisse; queste componenti non si pagherebbero, dunque, più solo in base al volume dei consumi. Tra le varie opzioni in consultazione, quella che il regolatore dichiara di preferire prevede un bilanciamento del gettito degli oneri al 50-50 fra componente fissa (proporzionale alla potenza) e componente variabile (proporzionale ai prelievi). Un cambiamento che diminuirebbe – di quanto resta da vedere – la convenienza a risparmiare energia o a prodursela da soli. Un aspetto che ha messo in allarme soprattutto gli operatori del fotovoltaico.

A tal riguardo la posizione del Governo non li rassicura: non si sono ancora sentite parole chiare sull’importanza di non rallentare la diffusione del fotovoltaico in autoconsumo. In un’audizione della settimana scorsa ad esempio Guidi, dopo aver dichiarato che “pensando ad una crescente evoluzione dell’autoproduzione distribuita, il vecchio sistema che si basava solo sulle parti variabili non è più attuale”, si è poi limitata a precisare che “la ripartizione degli oneri tra le due parti (fissa e variabile) deve essere effettuata con equilibrio.” Parole che ai più sono risultate piuttosto criptiche.

L’audizione della ministra dello Sviluppo Economico (pdf)

Il Barometro Fotovoltaico 2015 (pdf)

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