Quanto costa e quanto fa risparmiare un piccolo impianto fotovoltaico

Con i prezzi attuali e le detrazioni fiscali un impianto FV su tetto resta un buon investimento. Nei casi più favorevoli si rientra dell'investimento in meno di 7 anni con un guadagno netto su 20 anni di oltre 8mila euro, con un investimento di circa 6.600 €. Le simulazioni di QualEnergia.it

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I prezzi degli impianti fotovoltaici in Italia in questi anni sono calati, riducendosi di quasi un terzo negli ultimi tre. Gli incentivi del conto energia, come noto, non ci sono più da tempo, ma, almeno fino a fine anno, l’installazione di impianti domestici gode della detrazione fiscale del 50%, che restituisce metà dell’investimento scalandolo dalle tasse in 10 anni, mentre l’energia in eccesso scambiata con la rete è remunerata con lo scambio sul posto.

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Risultato: scegliere il fotovoltaico per il tetto di casa conviene ancora, con un risparmio che è maggiore quanto più alti sono i consumi e la quota di energia che si riesce ad usare direttamente quando l’impianto produce, senza farla passare per la rete.

Nei casi più favorevoli si può rientrare dell’investimento in meno di 7 anni e avere un guadagno netto su 20 anni di oltre 8mila euro, a fronte di un investimento di circa 6.600 euro (iva inclusa), mentre con consumi più bassi, meno autoconsumo e meno radiazione solare, i tempi di rientro si allungano a 10 anni.

Lo mostrano le simulazioni economiche che abbiamo realizzato, a scopo puramente indicativo, considerando quattro differenti situazioni di consumo, un prezzo dell’impianto al kWp installato chiavi in mano di 2.200 € + IVA del 10% (un prezzo di fascia media che dovrebbe garantire prodotti di qualità e tutta l’assistenza necessaria) e calcolando di dimensionarne la potenza in base ai consumi, la scelta ottimale da quando non c’è più la tariffa incentivante.

Prendiamo il caso di una famiglia con consumi medio-alti, cioè 4.000 kWh all’anno, che nel nostro esempio paga l’elettricità 0,23 euro/kWh (il prezzo offerto a un utente in regime di maggior tutela con questi consumi, per semplicità non abbiamo considerato i probabili aumenti sul medio termine, che renderebbero più conveniente il FV).

Per coprire il suo fabbisogno elettrico: al Nord serve un impianto da 3,5 kWp, con un investimento di 8.470 euro iva inclusa e chiavi in mano; al Centro da 3 kWp, costo 7.260 euro e al Sud da 2,75 kWp per 6.655 euro.

Se questa famiglia consuma direttamente, senza farla passare per la rete, il 35% dell’energia prodotta dall’impianto solare (una percentuale di autoconsumo nella media) rientrerà dall’investimento in circa 7 anni al Sud e al Centro e in 8 al Nord. Avrà i guadagni netti riportati in tabella sotto, considerando anche la detrazione fiscale (qui i dettagli della simulazione): si va da 5.800 a 6.600 euro su 20 anni a seconda dei casi (va detto che la vita utile dell’impianto è ben più lunga, in genere va oltre i 25 anni).

Se gli utenti in questione riescono a massimizzare l’autoconsumo, concentrando i consumi nelle fasce orarie in cui il FV produce, e portando al 60% la quota di energia usata senza che passi per la rete, i conti migliorano ulteriormente, come si vede dalla tabella sotto (qui i dettagli): al Sud si arriva a 8.100 euro sui 20 anni.

La convenienza è minore per chi ha consumi più contenuti. È il caso di una famiglia con consumi di 2.700 kWh all’anno, che nel nostro esempio paga l’elettricità 0,19 euro/kWh.

Per coprire questo fabbisogno elettrico al Nord serve un impianto da 2,5 kWp, con una spesa tutto compreso di 6.050 euro, mentre al Sud e al Centro basterebbe un impianto da 2 kWp che costa 4.840 euro.

Questa seconda famiglia, con un autoconsumo del 35% dell’energia prodotta dal solare (un valore medio), rientrerà dall’investimento in circa 9 anni al Sud e al Centro e in 10 al Nord e avrà i guadagni riportati nella tabella sotto (qui i dettagli).

Portando l’autoconsumo al 60% i conti migliorano e si guadagna circa un anno sul tempo di rientro dell’investimento rispetto all’ipotesi precedente (tabella sotto e dettagli qui).

Insomma, non siamo ai tempi d’oro del quarto conto energia – quando un impianto da 3 kW al Centro Italia (con un costo indicativo nell’estate 2012 di 8.400 euro iva inclusa) rientrava dell’investimento in circa 6 anni – ma la convenienza grazie alle detrazioni fiscali c’è ancora ed è anzi maggiore rispetto ai tempi di ritorno consentiti dall’incentivo del quinto conto energia, quando per lo stesso impianto (costo nell’autunno 2012 di circa 8.250 euro) avevamo stimato un pay back time di non meno di 8 anni.

Dotarsi di un piccolo impianto fotovoltaico su tetto, dunque, resta una buona idea. In un articolo di prossima pubblicazione vi proporremo i consigli degli esperti sugli aspetti da considerare e valutare in caso si decidesse di procedere all’installazione di un impianto.

Vedi anche :

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(Le simulazioni sono state realizzate da QualEnergia.it, con parametri immessi dalla redazione, utilizzando un software gentilmente messo a disposizione da Enerpoint srl)

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