A febbraio PUN in crescita e recupero degli impianti a gas

Il PUN torna a crescere, grazie agli aumenti nelle ore fuori picco, la generazione a gas recupera terreno e i prezzi nella zona Sicilia calano per effetto delle norme del "Taglia-Bolletta". Sono alcune delle tendenze che a febbraio si sono manifestate sul mercato elettrico, riportate nell'ultima edizione della newsletter del GME.

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Il PUN torna a crescere, grazie agli aumenti nelle ore fuori picco, la generazione a gas recupera terreno e i prezzi nella zona Sicilia calano per effetto delle norme del Taglia-Bolletta. Sono alcune delle tendenze che a febbraio si sono manifestate sul mercato elettrico, riportate nell’ultima edizione della newsletter del Gestore dei Mercati Elettrici (GME).

Il mese scorso, si legge, dopo più di un anno di ribassi, su base annua il PUN ha registrato un aumento portandosi a 54,50 €/MWh (vedi grafico), in rialzo sia su gennaio (+3,40 €/MWh, +6,7%), sia sullo stesso mese del 2014 (+3,17 €/MWh, +6,2%). La crescita ha riguardato esclusivamente le ore fuori picco, pari a 50,36 un aumento su base annua di 5,23 €/MWh, +11,6%, mentre risultano in lieve calo le ore nel (a 61,97, -0,55 €/MWh, -0,9%).

Gli scambi sul mercato del giorno prima sono aumentati dell’1,2% e la liquidità è ai massimi dal luglio 2014 (al 66,8%). Tali esiti, sottolinea il Gestore, “non possono ancora essere interpretati come un segnale di ripresa” della domanda elettrica, ma comunque “interrompono una lunga serie di flessioni che si protrae, con rarissime ed irrilevanti eccezioni, da più di quattro anni”.

Torna il segno positivo anche per le vendite degli impianti di produzione (+1,0%) nonostante le importazioni di energia elettrica si confermino su livelli prossimi ai massimi storici (oltre 7.000 MWh mediamente ogni ora).

Le vendite da impianti a fonte rinnovabile sull’MGP segnano una battuta d’arresto, con una flessione del 10,5% sullo stesso mese del 2014. Il calo ha riguardato la fonte idraulica (-16,5%) ed eolica (-12,8%); sostanziale tenuta invece per il solare (-0,7%). Crescono, per contro, le vendite da impianti a gas (+20,0%), mentre si riducono quelle degli impianti a carbone (-8,5%). Pertanto, la quota delle fonti rinnovabili, pari a circa 35%, si riduce rispetto ad un anno fa (era 39,4%) a favore di quella degli impianti termoelettrici tradizionali; in particolare la quota degli impianti a gas si riporta al 41%.

I prezzi di vendita zonali sono oscillati tra i 52,01 €/MWh del Sud e i 55,58 €/MWh della Sicilia che a seguito di un calo dei prezzi quasi azzera lo storico divario con le altre zone: è l’effetto delle norme del Taglia bollette che hanno imposto il regime di essenzialità a tutti gli impianti siciliani sopra i 50 MW, a esclusione delle rinnovabili non programmabili (vedi grafico).

Nella newsletter anche i primi dati sul market coupling: flussi praticamente tutti in importazione. Nelle quattro sessioni di febbraio sulla frontiera Italia-Francia sono stati allocati, mediamente ogni ora, 1.939 MWh. Il flusso è stato esclusivamente in import, con saturazione del transito nel 77% delle ore. Sulla frontiera Italia-Austria, invece, il meccanismo ha allocato mediamente una capacità di 176 MWh, anch’esso solo in import, saturando nel 100% delle ore. Il market coupling Italia-Slovenia ha allocato, mediamente in ogni ora dell’intero mese, una capacità di 618 MWh, in linea con febbraio 2014 (614 MWh). Il flusso di energia è stato in import nel 99,1% delle ore (100,0% un anno fa) e in export nel restante 0,7% delle ore.

La newsletter (pdf)

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