Accordi sul clima e l’impegno dell’Italia in un convegno del 16 febbraio a Roma

  • 2 Febbraio 2015

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Lotta ai cambiamenti climatici, corsa alle fonti rinnovabili, cambiamenti dei modelli di business, occasioni nuove per ridare slancio all'economia, ruolo dell'edilizia a basso consumo in Italia. Se ne parlerà nel corso del convegno annuale di Kyoto Club il 16 febbraio.

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Con gli Stati Uniti e la Cina impegnati in una inedita corsa alle fonti rinnovabili la sfida climatica, nell’anno della Conferenza di Parigi, può sembrare meno invincibile.

“Obama – dichiara all’Agenzia Dire Gianni Silvestrini, Direttore Scientifico dell’associazione no profit Kyoto Club – ha raggiunto un importantissimo accordo con la Cina, la quale sta avendo risultati superiori rispetto alle promesse. La potenza ottenuta da fonti rinnovabili è stata molto più alta di quella ottenuta dalle centrali a carbone e per la prima volta nella storia il consumo del carbone in Cina è diminuito del 2%”.

“C’è poi la trama discreta con il Vaticano – prosegue Silvestrini – Papa Francesco farà infatti un’enciclica su energia e clima. Per far capire che si tratta di una questione morale, ancor più che economica. Il combinato disposto Obama e Chiesa che decide di sottolineare gli aspetti etici sono elementi che fanno sperare che l’accordo a Parigi vada in porto. Accelerando la corsa alla decarbonizzazione e quindi la speranza che si riesca a raggiungere l’obiettivo di non superare i due gradi di riscaldamento globale entro la fine del secolo”.

L’Italia dal canto suo deve fare la sua parte e per stimolare l’azione di governo Kyoto Club organizza a Roma il 16 febbraio il convegno ‘Due gradi. Per un nuovo accordo globale sui cambiamenti climatici: verso Parigi 2015‘, nel quale lo stesso Gianni Silvestrini presenterà il suo libro edito da Edizioni Ambiente dal titolo “2 °C. Innovazioni radicali per vincere la sfida del clima e trasformare l’economia“, in cui si analizzano le trasformazioni radicali che sono avvenute e stanno avvenendo e che fanno sperare che grazie alle tecnologie, alle fonti innovative e ai cambiamenti dei modelli di business si possa riuscire a salvare il pianeta e a dare nuovo slancio all’economia.

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