Decarbonizzazione, la Germania accelera ancora: il nuovo Piano per il Clima

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Berlino annuncia un pacchetto di misure per rendere più rapida la decarbonizzazione e raggiungere il target 2020, che altrimenti si rischia di mancare. Tra i provvedimenti ci sono incentivi generosi per l'efficienza energetica e tagli obbligatori delle emissioni del settore elettrico che potrebbero portare alla chiusura di molte centrali a carbone e a lignite. Il documento.

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La Germania accelera ancora sulla Energiewende, la sua politica per la transizione energetica per passare da un sistema basato su fossili e nucleare a uno incentrato sulle rinnovabili. Mercoledì Berlino ha annunciato un nuovo pacchetto di misure per rendere più rapida la decarbonizzazione dell’economia nazionale. Nuovi provvedimenti che serviranno a portare il Paese al traguardo di tagliare le emissioni del 40% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020. Un obiettivo ben più ambizioso di quello comunitario (-20% al 2020 e -40% al 2030) e il cui raggiungimento al momento è messo in dubbio dal fatto che l’abbandono progressivo del nucleare ha dato al carbone un ruolo crescente nel mix elettrico tedesco: senza questa nuova spinta la previsione di Berlino è che il target 2020 venga mancato del 5-8%.

Per centrare l’obiettivo, servono riduzioni aggiuntive per circa 80-90 milioni di tonnellate di CO2 e secondo il piano presentato mercoledì, l’Aktionsprogramm Klimaschutz 2020 (allegato in basso), per circa 50-60 milioni, questo nuovo sforzo dovrà venire dal settore energetico, in particolare dalla produzione elettrica a cui verrà chiesto di aumentare il taglio delle emissioni di 22 milioni di tonnellate, 4,4 milioni all’anno dal 2016 al 2020.

È il colpo al carbone che ci si aspettava da Berlino? Solo in parte: non si impone infatti di chiudere le centrali a carbone e a lignite più vecchie, come ventilato nelle settimane scorse e la scelta è lasciata alle utility; ma la previsione è che i tagli porteranno a chiudere circa 8 centrali a lignite e a carbone.

Come verranno attuati i tagli aggiuntivi delle emissioni per i produttori elettrici sarà definito con delle regole attuative da scrivere nel corso del 2015, mentre il Piano annuncia anche una misura per rendere più efficace l’ETS: Berlino costituirà una riserva strategica per sottrarre al mercato permessi ad emettere, al fine di evitare che i tagli aggiuntivi degli impianti ETS tedeschi creino un eccesso di offerta a livello europeo, con conseguente calo dei prezzi e aumento delle emissioni.

Nel piano un grande ruolo ce l’ha anche l’efficienza energetica: si introduce ad esempio un sistema ad aste tramite il quale i progetti di risparmio energetico potranno accedere ad un nuovo fondo che avrà una dotazione annuale di 15 milioni di euro nel 2015 e 150 mln dal 2018 al 2020. Altro provvedimento in arrivo: sgravi fiscali per un miliardo all’anno dal 2015 al 2019 per la riqualificazione energetica degli edifici; una misura dalla quale ci si attende un taglio delle emissioni di 2,1 milioni di tonnellate di CO2.

Sempre per il risparmio energetico, altri 200 milioni di  € vengono stanziati sotto forma di prestiti agevolati della banca di Stato KfK: dovrebbero portare a risparmiare altri 2 milioni di tonnellate di CO2. Oltre 5 milioni di tonnellate di CO2 di riduzioni dovrebbero poi venire da standard per l’efficienza energetica dei prodotti introdotti tramite i programmi della Top Runner Strategy europea, mentre risparmi per altri 3,4 milioni di tonnellate di CO2 verrebbero dagli audit energetici, che saranno obbligatori per tutte le grandi aziende.

Il Piano spinge anche sul fronte trasporti, dal quale si sperano risparmi dai 7 ai 10 milioni di tonnellate di CO2. Tra le misure: estensione dei pedaggi per i mezzi pesanti, spostamento su ferro del trasporto merci, promozione del trasporto pubblico e incentivi come sgravi fiscali per le aziende per promuovere la mobilità elettrica. Infine, altri 3,6 milioni di tonnellate di CO2 in meno verranno da misure specifiche per l’agricoltura, come restrizioni sui fertilizzanti e promozione dei metodi agricoli più sostenibili.

Ancora una volta la Germania conferma la sua determinazione nel voler decarbonizzare il suo sistema energetico. Un annuncio, quello del Piano, che ha un particolare significato per i negoziati internazionali sul clima, con la COP 20 in corso a Lima. Come ha spiegato il ministro dell’Economia tedesco, Sigmar Gabriel: “Se un paese molto ricco e industrializzato dovesse mancare i suoi ambiziosi obiettivi suo clima, altre società in via di sviluppo diverrebbero più caute”.

L’Aktionsprogramm Klimaschutz 2020 è stato accolto con moderata soddisfazione dal WWF, che plaude alle misure aggiuntive, ma avrebbe voluto di più, a partire da una norma per spegnere le centrali con più elevate emissioni. Più chiarezza sui tagli alla CO2 viene chiesta anche dal fronte opposto, quello dei produttori elettrici: “È difficile giudicare cosa comporteranno e come saranno distribuiti e questo mi preoccupa”, è la dichiarazione del Ceo di RWE, Peter Terium, riportata dal Wall Street Journal. Dal canto suo EID, l’associazione degli energivori, ha denunciato che le nuove misure faranno salire ancora i prezzi dell’energia tedeschi, mentre plaudono alle misure sia i produttori di auto che gli operatori dell’edilizia.

Il piano “Aktionsprogramm Klimaschutz 2020″ (pdf)

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