Sbilanciamenti, assoRinnovabili boccia la nuova disciplina

  • 4 Novembre 2014

La nuova disciplina sugli sbilanciamenti risulta penalizzante per i produttori di energia da fonti rinnovabili non programmabili, sia per le modalità di calcolo degli oneri, sia per l’eliminazione delle franchigie. Il punto di vista di assoRinnovabili.

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Dopo due gradi di giudizio, in cui TAR e Consiglio di Stato hanno dato ragione agli operatori e ad assoRinnovabili, la nuova disciplina degli sbilanciamenti è ancora una volta gravemente penalizzante per i produttori di energia da fonti rinnovabili non programmabili.

“L’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico – spiega Agostino Re Rebaudengo, Presidente di assoRinnovabili – introduce, per il calcolo del corrispettivo di sbilanciamento, una serie di variabili che non sono né prevedibili né controllabili dagli operatori: l’onere, infatti, verrà calcolato anche in base alle performance dell’intero sistema”.

Come se non bastasse – prosegue l’associazione – l’Autorità ha eliminato le franchigie, cioè le soglie al di sotto delle quali l’errore è tollerato e l’onere non grava sui produttori. Le franchigie, invece, sono state un elemento fondamentale della sentenza del Consiglio di Stato che, annullando la precedente disciplina, ha stabilito che la previsione di energia immessa in rete dalle fonti rinnovabili non programmabili, nemmeno utilizzando le migliori tecnologie disponibili, può raggiungere il livello di precisione delle fonti programmabili come invece vorrebbe l’Autorità.

“Questo approccio ci sembra davvero incomprensibile – commenta Re Rebaudengo – sia per le modalità di calcolo che creano incertezza, sia per l’eliminazione delle franchigie. Di certo questa nuova regolamentazione non responsabilizza i produttori, perché non premia necessariamente chi è più virtuoso nella previsione”.

Va infine sottolineato – conclude assoRinnovabili – che questa nuova disciplina sugli sbilanciamenti penalizza anche gli operatori che si sono adeguati alle deliberazioni precedenti, ponendo a loro carico anche le conseguenze pregiudizievoli derivanti dall’annullamento delle vecchie normative.

assoRinnovabili boccia dunque con decisione questa nuova disciplina sugli sbilanciamenti che disattente completamente la proposta di carattere industriale, seria, rispettosa delle sentenze amministrative e coerente con il principio di maggiore responsabilizzazione dei produttori di energia da fonti rinnovabili non programmabili e della necessità di una loro più consistente partecipazione al mercato. In quest’ottica, lo ricordiamo, erano state suggerite: delle franchigie differenziate per fonte, all’interno delle quali l’onere non grava sugli operatori, la valorizzazione degli sbilanciamenti secondo la previgente deliberazione 281/2012, la possibilità di aggregazione e relativa franchigia pari alla media ponderata tra singole franchigie, e infine un adeguato periodo transitorio.

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