Eolico, entro il 2030 2mila GW e 19% della domanda elettrica mondiale

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L'eolico da qui al 2030 potrebbe arrivare a 2.000 GW di installato e produrre fino al 19% dell'elettricità mondiale, creando oltre 2 milioni di posti di lavoro, con un taglio di oltre 3 miliardi di tonnellate di CO2 ogni anno. L'ultima edizione del Global Wind Energy Outlook 2014, curato da Global Wind Energy Council e Greenpeace International.

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L’eolico al 2030: potrebbe arrivare a ben 2.000 GW di installato e produrre fino al 19% dell’elettricità mondiale, creando oltre 2 milioni di posti di lavoro e tagliando oltre 3 miliardi di tonnellate di CO2 ogni anno. Entro il 2050 da un quarto a un terzo della domanda elettrica globale potrebbe essere soddisfatta dal vento, che già ora in diversi contesti è la fonte più economica. Ad affermarlo è l’ultima edizione del Global Wind Energy Outlook 2014, curato da Global Wind Energy Council e Greenpeace International (allegato in basso).

Numeri, va detto, che si riferiscono allo scenario più ottimistico tra i tre che il rapporto mette a confronto: il “New Policies”, lo scenario di mezzo del World Energy Outlook della IEA, molto conservativo, e due scenari disegnati da GWEC, uno più prudente – battezzato “Moderate” – e uno che ipotizza che ci siano condizione ideali per l’eolico – l’”Advanced” – che,  come detto, porterebbero a quel risultato su menzionato e nel giro di 16 anni.

Il confronto è riassunto nel grafico sotto (clicca per ingrandire): al 2030 la previsione dello scenario conservativo della IEA parla di poco meno di 1 TW di potenza, quella più prudente del GWEC stima circa 1,5 TW che potrebbero diventare quasi 2 nell’ipotesi più ottimista.

Quanto a contributo al mix elettrico mondiale, come si vede qui sotto, sempre riferendosi all’orizzonte del 2030, si va dal 9% del “New Policies” IEA al 19% dell’”Advanced”, passando per il 13% del “Moderate”. Tutti sono invece d’accordo sul fatto che nel 2015 il vento darà il 5% dell’elettricità mondiale, un contributo che cresce di due punti percentuali dal 2013, quando l’eolico ha contribuito per il 3%.

Diversi i fattori da considerare per capire a quale dei tre scenari si avvicinerà di più il futuro dell’energia eolica: tra tutti la velocità nella riduzione dei prezzi e le politiche per il clima che saranno messe in campo.

“L’eolico è diventato l’opzione più economica per avere nuova potenza elettrica in un numero sempre maggiore di mercati”, spiega Steve Sawyer, direttore di GWEC. “Data l’urgenza di tagliare le emissioni di CO2 e ridurre la dipendenza dalle fossili, il ruolo centrale dell’eolico nel futuro dell’energia è assicurato”, commenta. Per ridurre le emissioni abbastanza in fretta da restare sotto alla soglia dei 2 °C di global warming, aggiunge, questa fonte è ideale grazie alla sua scalabilità e velocità di installazione.

A fine 2013, ricordiamo, nel mondo c’erano 318 GW di potenza eolica, per una produzione pari al 3% della domanda mondiale. In questi anni l’installato annuale, cresciuto fortemente fino al 2009 (+ 40% sul 2008 a 38 GW), a causa della crisi si è stabilizzato sui 40 GW. In 10 anni la potenza eolica è aumentata di 8 volte. Invece il target più elevato della GWEC prevede, in 16 anni, un incremento di 6,2 volte rispetto ad oggi.

Secondo le stime, nel 2014 si dovrebbero aggiungere 45 GW, grazie ad una ripresa del mercato cinesi e buoni risultati negli Usa, mentre ci sono speranze per un decollo del mercato indiano, che ha un potenziale ragguardevole.

Altri mercati in forte crescita sono Brasile, Messico e Sud Africa. Nel paese sudamericano nel solo 2014 si installeranno circa 4 GW di eolico, mentre il Messico dovrebbe avere nei prossimi 10 anni un mercato da circa 2 GW l’anno.

Il Global Wind Energy Outlook 2014 (pdf)

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