Fotovoltaico, arrivano le celle spray?

Celle fotovoltaiche spray, da applicare spruzzandole magari sui vetri degli edifici o perché no sul tetto delle auto, rendendo così molto più versatile il FV. Dalla University of Sheffield hanno trovato un metodo per produrle che potrebbe aprire a questa tecnologia la strada per uscire dai laboratori.

ADV
image_pdfimage_print

Celle fotovoltaiche spray, da applicare spruzzandole magari sui vetri degli edifici o anche sul tetto delle auto, rendendo così molto più versatile il FV. L’idea non è nuova, ma ora alla University of Sheffield hanno trovato un metodo per ottenere queste celle a costi ribassati che potrebbe aprire a questa tecnologia la strada per uscire dai laboratori.

Al Dipartimento di Fisica dell’università britannica infatti hanno messo a punto un metodo di applicazione del tutto simile a quello usato per la pittura spray ad aria, che permette di spruzzare su materiali lisci, anche curvi, celle fotovoltaiche a base di speciali semiconduttori plastici.

“Le performance delle nostre celle spray sono le stesse delle celle prodotte con metodi più tradizionali su cui si sta facendo ricerca che però sono impossibili da applicare su larga scala”, spiega il professor David Lidzey, coordinatore del progetto. “L’obiettivo è quello di ridurre la quantità di energia e la spesa necessaria a produrre una cella solare. Ciò significa che abbiamo bisogno di materiali che incorporino poca energia ma anche di processi produttivi efficienti, affidabili ed energeticamente efficienti”.

Di qui la scelta delle celle a base di polimeri plastici, per produrre le quali serve molta meno energia che per produrre quelle al silicio e la soluzione dell’applicazione spray, che riduce ulteriormente l’energia richiesta dal processo.

Insomma, una strada interessante anche se un’eventuale diffusione di questo tipo di celle si scontra con ostacoli considerevoli: l’efficienza, molto minore di quella delle celle al silicio, e la durata di vita, che per quanto si migliorino le tecnologie difficilmente raggiungerà i circa 25 anni delle celle FV convenzionali.

Se i ricercatori stanno lavorando su questi due aspetti, cioè efficienza e durata, è sui prezzi che celle del genere potrebbero essere competitive. Anche qui però la strada potrebbe essere in salita, dato che anche i costi delle celle convenzionali al silicio sono in costante calo. Probabilmente sarà grazie alla loro versatilità e praticità di applicazione se le celle spray in materiali plastici si ricaveranno una loro nicchia di mercato. Staremo a vedere.

ADV
×