Spalma-incentivi, 30 investitori internazionali scrivono a Renzi

Mentre la misura contenuta nel decreto sta per diventare legge senza essere corretta nei suoi aspetti più controversi, continua la mobilitazione degli operatori. Pubblichiamo una lettera aperta, pubblicata su Corsera, inviata al premier da 30 investitori da tre continenti che hanno investito più di 4 miliardi di euro nel fotovoltaico italiano.

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“Le argomentazioni contro lo spalma incentivi non sono “irragionevoli”, come sostenuto da alcuni esponenti del Governo che hanno ignorato le soluzioni alternative proposte da parlamentari di maggioranza e opposizione, condivise da operatori, investitori e industriali del settore. Sono soluzioni non retroattive, fattibili ed efficaci che non espongono il Governo a un oneroso contenzioso. Perché non esaminarle a fondo in un tavolo tecnico con le parti? Qui è a rischio la credibilità del Paese: una questione strategica che va ben al di là del solo fotovoltaico”.

Mentre la norma che colpisce in maniera retroattiva il fotovoltaico contenuta nel decreto Competitività sta per diventare legge senza che sian corretti gli aspetti più controversi, ecco che arriva l’ennesimo appello al Governo per sventare i rischi insiti nella misura. A scrivere al premier Matteo Renzi è il Foreign Investors Solar Committee, 30 investitori da tre continenti che hanno investito più di 4 miliardi di euro nel fotovoltaico italiano.

Pubblichiamo il testo integrale dell’appello pubblicato sul Corriere della Sera del 23 luglio:

Caro Renzi,

siamo fondi di investimento ed operatori industriali italiani ed esteri di lungo termine, non speculativi, che hanno a disposizione decine di miliardi di euro per sostenere la crescita dell’Italia. In questo paese, solo nel settore del solare, negli ultimi 4 anni abbiamo investito 4 miliardi di euro, anche perché rassicurati dai precedenti Governi sulla stabilità necessaria per investire a lungo termine. In un momento in cui la sicurezza delle fonti di energia è in pericolo (con i venti di guerra in Ucraina, Siria, Iraq, Palestina e i disastri di Fukushima e Deep Horizon) il fotovoltaico è una delle poche soluzioni che abbiamo in Italia per ridurre il rischio energetico.

Siamo davvero delusi del Decreto #spalmaincentivi, che taglia retroattivamente la remunerazione degli investimenti fatti fino ad oggi nel settore, perché è un provvedimento inutile e dannoso, portato avanti a testa bassa senza ascoltare le molte voci contrarie. Un provvedimento che non potrà garantire i risparmi in bolletta promessi dal Suo Governo, ma che produrrà un danno forse irreparabile alla reputazione del Paese. In sintesi sottolineiamo che:

  • Il prezzo dell’energia all’ingrosso è sceso del 40%, anche grazie al fotovoltaico, ma i consumatori non ne hanno visto i benefici in bolletta. Agendo su questo fronte, si potrebbero avere delle riduzioni in bolletta per 3 miliardi di euro.
  • Gli operatori fotovoltaici risentono già del calo del prezzo all’ingrosso dell’energia, essendo il 30% dei ricavi legati a questa componente.
  • La redditività degli investimenti fatti nel fotovoltaico, come dimostrato dalle analisi prodotte da istituti indipendenti, è già stata duramente ridotta da numerose misure fiscali introdotte negli ultimi anni (IMU, Robin Hood Tax, cambiamento del regime degli ammortamenti, etc).

Tali argomentazioni non ci paiono “irragionevoli”, come sostenuto da alcuni esponenti del Suo Governo che hanno ignorato le soluzioni alternative proposte da parlamentari di maggioranza e opposizione, condivise da operatori, investitori e industriali del settore. Sono soluzioni non retroattive, fattibili ed efficaci che non espongono il Governo a un oneroso contenzioso. Perché non esaminarle a fondo in un tavolo tecnico con le parti? Qui è a rischio la credibilità del Paese: una questione strategica che va ben al di là del solo fotovoltaico.

Quando è stato eletto eravamo tutti fiduciosi che fosse #lavoltabuona per rilanciare il Paese e renderlo più attraente per noi investitori e non, invece, la prima volta che l’Italia non rispetta i contratti. Con questo Decreto, sta creando condizioni di instabilità normativa, allontanando gli investitori verso Paesi con maggiori certezze.

Renzi #cambiaverso. Non permetta che lo #spalmaincentivi affossi gli investimenti infrastrutturali in Italia.

Se non ci saranno ripensamenti, non potremo che agire legalmente, ma soprattutto i nostri azionisti bloccheranno qualsiasi altro investimento infrastrutturale in Italia, non essendo assicurata la stabilità normativa a lungo termine.

È la prima volta che nella Repubblica Italiana viene promulgato un Decreto retroattivo così palesemente discriminatorio e incostituzionale. È veramente sicuro di voler essere Lei il primo a creare condizioni di instabilità e a far scappare gli investitori esteri?

Foreign Investors Solar Committee
30 investitori da tre continenti, più di 4 miliardi di euro investiti nella produzione di energia solare italiana

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