Taglia bollette, audizione Ascomac al Senato: “no agli oneri di sistema sull’energia autoconsumata”

  • 4 Luglio 2014

"Non è giuridicamente corretto equiparare l’energia prodotta, distribuita e prelevata da rete pubblica in concessione, all’energia autoprodotta in sito che passa per una rete energetica privata senza obbligo di connessione di terzi". Ascomac Cogena in audizione al Senato chiede l'abrogazione dell'art. 24 del decreto taglia bollette.

ADV
image_pdfimage_print

Ascomac Cogena (Federazione Nazionale Commercio Macchine), in un’audizione presentata alla X e XIII Commissione Senato il 2 luglio scorso (vedi allegato in basso, pdf), ha chiesto l’abrogazione dell’art. 24 del D.L. n. 91/2014 che, nella sua attuale formulazione, impone oneri di sistema sull’energia autoconsumata.

La Federazione, che rappresenta imprese operanti nel settore dell’efficienza energetica e della generazione distribuita di energia da rinnovabili e da cogenerazione ad alto rendimento, ha chiesto contestualmente al Parlamento di riformare il sistema delle bollette energetiche nell’ambito della riforma fiscale, così come previsto dalla normativa vigente e liberalizzare il trasferimento di energia in sito – condomini, centri direzionali/commerciali, distretti industriali/agricoli, ecc. – a utenze aggregate in base a programmi di miglioramento di efficienza energetica previsti dalle Direttive Comunitarie già dal 2006.

Viene di fatto cambiato ‘sic e simpliciter‘ il regime di applicazione di corrispettivi e oneri dall’energia prelevata da sistema elettrico nazionale, che trova il suo fondamento sul criterio della concessione della trasmissione e distribuzione dell’energia, (Art. 1, D.Lgs. n. 79/1999 cd Decreto Bersani) e quindi sulla fornitura di un servizio di pubblica utilità – all’energia consumata, compresa quella autoprodotta.

“Non è giuridicamente corretto – afferma Carlo Belvedere Segretario Generale di Ascomac – equiparare l’energia prodotta, distribuita e prelevata da rete pubblica in concessione all’energia autoprodotta in sito che non passa per la rete pubblica ma per una rete energetica privata senza obbligo di connessione di terzi. Rete energetica privata che, unitamente al sistema di generazione ad alta efficienza come la Cogenerazione ad alto rendimento e/o impianti FER in sito, rappresenta un concreto ed efficiente investimento economico del Privato in Sostenibilità e cioè Risparmio energetico e Decarbonizzazione a favore del Sistema Italia”.

Inoltre, l’art. 24 confligge con diverse norme a partire dalla Direttiva 2012/27/UE che chiede agli Stati membri di cogliere tutte le potenzialità di risparmio energetico esistenti, adottando un approccio integrato che includa i risparmi nell’approvvigionamento energetico e i settori d’uso finale, ponendo l’accento sul ruolo della cogenerazione ad alto rendimento.

“La stessa Legge delega fiscale n. 23/2014 – sottolinea Belvedere – all’art. 15 prevede tra l’altro, l’orientamento del mercato verso modi di consumo e produzione sostenibili, finanziando modelli di produzione e consumo sostenibili oltre che la revisione della disciplina delle accise sui prodotti energetici e sull’energia elettrica e il finanziamento dei sussidi alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Il pensiero va immediatamente ai SEU, i Sistemi efficienti di utenza, quali soluzioni impiantistiche di eccellenza per la sostenibilità, certamente da migliorare, ma ora soprattutto da sostenere e sviluppare per la Competitività delle Imprese”.

Altro punto su cui Ascomac ha espresso la propria contrarietà è la cosiddetta parità di consumo e cioè il mantenimento dell’entità complessiva dei consumi da parte dei SEU entrati in esercizio dopo il 31 dicembre 2014. Il provvedimento si preoccupa non tanto e non solo di garantire la parità di gettito, e quindi una somma che garantisca la gestione del sistema elettrico nazionale, ma lega la misura (non più fissa ma variabile) della nuova tassa sull’efficienza energetica alla necessità di non ridurre l’entità complessiva dei consumi, impedendo da subito, in termini di principio e operativi, investimenti in risparmio energetico come i SEU la cui unica mission è proprio quella di ridurre per l’appunto i consumi energetici, con rilevante impatto a livello ambientale e di indipendenza energetica. Una vera e propria contraddizione in termini.

“Da una parte – sottolinea Belvedere – si incentiva l’efficienza energetica con i titoli di efficienza energetica dall’altra, contestualmente, si impone una nuova tassa, in misura peraltro variabile, incrementando così il livello di incertezza in un settore driver della ripresa, per la filiera nazionale di imprese che la rappresenta e per le imprese che fanno anche del risparmio energetico una misura della propria competitività e presenza sul mercato. Per non parlare, poi, dell’onerosità dei costi e dei relativi oneri tecnici e burocratici da subito e a regime che questa nuova tassa richiede”.

Da ultimo Ascomac ha segnalato diverse distorsioni nella concorrenza tra medesimi assetti organizzativi della produzione di energia ad alta efficienza con riferimento ai SEU, Sistemi Efficienti di Utenza.

“L’art. 24 del provvedimento in esame – conclude Belvedere – introduce di diritto e di fatto, una chiara violazione e lesione della concorrenza nel momento in cui si applicano trattamenti diversi tra i SEU entrati in esercizio al 31.12.2014 e i SEU di cui al comma 3, che entreranno in esercizio dopo il 31.12.2014: entrambi, sistemi FER o CAR, ma diversi per data di entrata in esercizio. I primi godono, come le RIU, ecc., degli ormai soliti diritti acquisiti e della misura fissa del 5%. Gli altri – i nuovi impianti – sono chiamati a versare una percentuale a partire dal 5% che aumenterà in funzione dell’entrata in esercizio di nuovi impianti, importo variabile in aumento che comunque serve a mantenere lo statu quo e cioè garantire l’entità complessiva dei consumi da sistema elettrico nazionale, e questo pur senza usufruire di alcun servizio di pubblica utilità. Se questa è efficienza legislativa ed energetica!”.

Ascomac – Documento di proposta – Audizione X e XIII Commissione Senato (pdf)

(Da comunicato Ascomac)

ADV
×