Giornata Mondiale del Vento: numeri, benefici e prospettive dell’eolico in Italia

  • 12 Giugno 2014

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L'eolico in Italia crea ogni anno un flusso finanziario di circa 3,5 miliardi di euro fra investimenti diretti e indiretti; conta oggi oltre 37.000 addetti e, con un'adeguata crescita, si potrebbe giungere a oltre 67.000 addetti nel 2020. Riportiamo il comunicato dell'ANEV, diffuso in occasione del convegno dedicato alla 'Giornata Mondiale del Vento'.

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Il settore industriale eolico ha raggiunto la sua maturità, sia dal punto di vista tecnologico che dal punto di vista economico. In un contesto internazionale sempre più caratterizzato dall’incertezza degli approvvigionamenti di combustibili fossili e dalla necessità di porre rimedio ai cambiamenti climatici in corso, i pubblici decisori devono prendere atto dell’importanza strategica dell’energia eolica, che ha contribuito a creare sviluppo e occupazione, ad apportare benefici ambientali e a rendere più indipendente il nostro Paese dal punto di vista energetico.

Questi temi sono stati oggetto del convegno “Eolico: come raggiungere gli obiettivi europei al 2030 tra falsi miti e fatti concreti”, che si è tenuto oggi, 12 giugno, presso l’Auditorium del GSE a Roma, in vista della Giornata Mondiale del Vento (15 giugno).

“Il solo eolico crea ogni anno un flusso finanziario di circa 3,5 miliardi di euro fra investimenti diretti e indiretti; oggi sono oltre 37.000 gli addetti e, con un adeguata crescita, si potrebbe giungere a oltre 67.000 addetti nel 2020 – sottolinea il Presidente dell’ANEV, Simone Togni – Per raggiungere questi obiettivi è indispensabile innalzare il target del 27% di rinnovabili in più al 2030 proposto dalla Commissione Europea e renderlo vincolante per i singoli Stati membri”.

Chiara Braga, Responsabile Ambiente del PD ha aperto i lavori, mettendo in luce quanto l’eolico sia essenziale per il nostro Paese e per l’Europa: “Il futuro energetico dell’Europa e del nostro Paese non potrà che scommettere sul settore delle rinnovabili, che ha già creato in Europa oltre 1,2 milioni di posti di lavoro che potrebbero aumentare fino a 2,9 milioni nel 2020. L’eolico rappresenta una delle fonti con migliori prestazioni tecnologiche e di sostenibilità e costituisce a tutti gli effetti una componente essenziale della filiera delle rinnovabili. Oggi la vera sfida è governare la transizione verso una maggiore indipendenza energetica e un quadro di maggiore sostenibilità ambientale ed economica”.

Rocco Colicchio Commissario AEEG ha dichiarato: “In un contesto di rapida evoluzione del settore elettrico, l’obiettivo dell’Autorità in relazione alle fonti rinnovabili è quello di promuovere una piena integrazione degli impianti alimentati da tali fonti, fra cui l’eolico, nel sistema elettrico affinché la loro penetrazione possa continuare a crescere nel tempo, garantendo la sicurezza del sistema medesimo in un’ottica di sostenibilità”.

“Gli obiettivi che si è posta l’Unione europea per il 2050 risultano molto ambiziosi soprattutto se messi in relazione alla situazione attuale; obiettivi ai quali tendere senza incorrere in costi eccessivi o dover effettuate delle ‘virate’ dell’ultima ora”, ha detto Gianni Vittorio Armani Ad di Terna Rete Italia. “Agli obiettivi a 2030 e al 2050 è chiamata a rispondere anche la Rete di Trasmissione Nazionale mediante soluzioni che vanno oltre la pianificazione così come storicamente concepita: sviluppo smart della rete e integrazione del mercato elettrico europeo”.

Ha dato il suo contributo anche GB Zorzoli, Presidente del Coordinamento FREE, che ha messo in evidenza come lo sviluppo delle rinnovabili sia congruente con le nuove linee di tendenza in campo industriale: manifattura diffusa, filiere produttive corte e a ciclo chiuso.

“Il nostro Paese dovrebbe puntare molto di più sull’eolico invece di mettere i bastoni tra le ruote a un settore decisivo per il futuro e in grado di dare occupazione da subito. In Italia peraltro ci sono grandi spazi di diffusione e agibilità nel segno della sostenibilità e dell’integrazione col territorio – commenta Francesco Ferrante, fondatore di Green Italia – I campi eolici vanno ovviamente progettati con grande attenzione, valutando il contesto ambientale e paesaggistico, ma si può progettare un campo eolico coniugandolo con un’idea di progetto di architettura del paesaggio, senza mai dimenticare il contributo fondamentale che tutte le rinnovabili danno alla lotta contro i cambiamenti climatici”.

(da comunicato ANEV)

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