Corrado Clini arrestato dalla Guardia di Finanza per peculato

  • 26 Maggio 2014

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L'ex ministro e attuale direttore generale dell'Ambiente Corrado Clini è stato arrestato dalla Guardia di Finanza di Ferrara. Nei suoi confronti, e di un imprenditore, sono stati disposti gli arresti domiciliari. Il reato ipotizzato è peculato: avrebbe distratto fondi per 3,4 milioni di euro, relativo ad un finanziamento del MAMB per un progetto in Iraq (ultimi aggiornamenti).

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L’ex ministro e attuale direttore generale dell’Ambiente Corrado Clini è stato arrestato dalla Guardia di finanza. Nei suoi confronti, e di un imprenditore, sono stati disposti gli arresti domiciliari. L’ipotesi di reato è peculato ai danni del ministero dell’Ambiente.

L’accusa parla di una ipotesi distrattiva di 3,4 milioni di euro, relativa a un finanziamento di complessivi 54 milioni di euro destinato dal ministero dell’Ambiente ad un progetto volto alla protezione e preservazione dell’ambiente e delle risorse idriche, da realizzarsi in Iraq in concorso con l’altra persona arrestata.

L’accusa è stata formulata dai finanzieri del Nucleo speciale spesa pubblica e del Comando di Ferrara. l’indagine è stata condotta in coordinamento con la Procura della Repubblica di Roma, unitamente al Nucleo Speciale Tutela Spesa Pubblica della Guardia di Finanza di Roma, e con la Procura Federale Svizzera di Lugano unitamente alla Polizia Giudiziaria Federale elvetica.

Aggiornamenti 27 maggio 2014

Il progetto di ricostruzione in Iraq, denominato New Eden – nell’ambito del quale Corrado Clini è ai domiciliari con l’accusa di peculato – era finanziato a livello internazionale. In Italia si basava su un accordo firmato tra il ministero e due Ong con sedi in America, Iraq Foundation e Nature Iraq.

L’indagine ha preso il via dall’individuazione di un flusso di false fatturazioni di una cartiera olandese, la Gbc, a favore di uno studio di ingegneria ferrarese, Med Ingegneria Srl, aderente a un consorzio, il Nature Iraq appunto, a cui partecipavano lo Studio Galli Ingegneria di Padova, di cui è socio l’ingegnere padovano, Augusto Calore Pretner (accusato di peculato con l’ex ministro), e Iraq Foundation. Il punto è stato fatto in una conferenza stampa (lunedì 26 maggio) del procuratore capo di Ferrara Bruno Cherchi. All’inchiesta collabora la Procura di Lugano, visto che le somme – frutto della ‘cresta’ sui fondi ministeriali – erano appoggiate su conti svizzeri direttamente riconducibili a Clini e Pretner.

Sono tre le persone coinvolte nel procedimento penale condotto in Svizzera dal Ministero pubblico della confederazione (Mpc), il pm svizzero, nell’ambito dell”inchiesta. Fra i tre, fa sapere Mpc all’agenzia Dire, c’è una persona svizzera, attiva professionalmente quale intermediaria finanziaria, residente in Ticino.

Mpc specifica che la vasta indagine è condotta per fatti da porre in relazione con il sospetto di attività di riciclaggio, in Svizzera nel periodo 2007-2014 attraverso conti bancari e movimentazioni a contanti, di valori patrimoniali che gli inquirenti italiani ritengono costituiscano il frutto di distrazioni a danno dello Stato italiano e che pure sarebbero da porre in relazione con altri reati di corruzione, interna e internazionale. Per quanto riguarda le distrazioni, esse riguardano appropriazioni, commesse a cavallo fra il mese di settembre 2007 e il mese di giugno 2011, da Clini e da altre persone, quindi a danno dello Stato italiano.

Fonte: Ilsole24ore: Una nuova inchiesta della Procura della Repubblica di Roma riguarderebbe Clini. Con l’ex esponente dell’allora Governo di Mario Monti, sono indagate altre cinque persone, tra le quali la compagna Marina Hauser. Il procuratore capo Giuseppe Pignatone e il sostituto Alberto Galanti stanno scavando in un supposto sistema illecito che avrebbe consentito lo sperpero di circa 214 milioni di euro del ministero. Soldi che sarebbero stati dati a pioggia per commesse attribuite a società italiane in Cina e Montenegro.

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