Enti locali e solare termico: il buon esempio di Pescara e Benevento

Le due Provincie italiane hanno messo a punto campagne per la promozione e lo sviluppo del solare termico nelle loro aree urbane: una serie di misure e strumenti che potranno avere nel futuro un impatto sulla diffusione di questa tecnologia. Due buoni esempi che anche altre amministrazioni locali potrebbero seguire.

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Le campagne di promozione del solare termico nelle aree urbane descritte nei due precedenti articoli (qui e qui) ci hanno portato in Germania, Portogallo e Spagna, analizzando interessanti misure di supporto a questa tecnologia. Oggi torniamo in Italia: nell’ultimo articolo della serie correlata al progetto europeo UrbanSolPlus vedremo come analoghe campagne siano state messe in piedi nel nostro Paese, grazie alla partecipazione attiva della Provincia di Pescara e della Provincia di Benevento.

Pescara: i PAES messi a sistema e i regolamenti edilizi

Una analisi iniziale molto dettagliata è stata realizzata dalla Provincia di Pescara e ha messo in evidenza come le principali barriere alla diffusione del solare termico, udite udite, non siano poi così diverse da quelle che frenano l’introduzione della tecnologia anche in Paesi più “evoluti” come la Germania. Qualche esempio aiuterà a chiarire il paragone:

  • pochi condomini possiedono un sistema centralizzato per il riscaldamento e ancora meno per l’acqua calda sanitaria
  • scarsezza di aree tecniche disponibili per i serbatoi di accumulo e le altre apparecchiature
  • elevati costi di investimento per la realizzazione di infrastrutture di distribuzione dell’acqua sanitaria
  • orientamento non ottimale degli edifici in relazione allo sfruttamento dell’energia solare
  • “concorrenza sui tetti”, soprattutto nel recente passato, da parte del fotovoltaico
  • necessità di integrazione architettonica nei centri storici delle piccole città
  • debolezza degli installatori: scarso personale disponibile e poca professionalità specifica
  • informazione insufficiente agli utenti e agli amministratori di condominio.

Inizialmente, l’idea era quella di concentrarsi sulle aree del cosiddetto “cratere” interessato dal terremoto ma, successivamente, lo scarso numero di edifici multi-familiari e l’incertezza sui tempi della ricostruzione hanno fatto cambiare idea alla Provincia, che ha centrato l’attenzione su una campagna basata su tre pilastri:

1. lo sviluppo di un piano energetico di distretto (PED);
2. il miglioramento dei regolamenti edilizi comunali per incoraggiare l’utilizzo del solare termico;
3. alcune iniziative di formazione verso i decisori.

Per quanto riguarda il primo punto, la Provincia ha sviluppato un piano che consente di mettere a sistema tutti i PAES comunali, raggruppando il territorio in quattro aree con caratteristiche specifiche: il distretto rurale, l’area metropolitana, le colline pescaresi e il distretto del benessere.

La misura più interessante per il solare termico, comunque, è senza dubbio la seconda. La Provincia sta lavorando per far firmare ai suoi Comuni delle regole semplici e condivise, da introdurre nei loro regolamenti edilizi, per l’obbligo di miglioramento degli standard energetici negli edifici esistenti e nuovi, anche con l’utilizzo di impianti solari termici. Informazioni di dettaglio sono disponibili sul sito www.energiautile.eu

A Benevento per gli impianti “best practice”

La Provincia di Benevento nell’organizzazione della campagna di sviluppo del solare termico nel suo territorio si è distinta per un massiccio coinvolgimento dei suoi Comuni, molti dei quali sono stati “ascoltati” in uno specifico workshop non aperto al pubblico, organizzato per raccogliere informazioni sulle barriere alla diffusione.
Un altro soggetto che è stato incluso fin dall’inizio nella campagna è stato l’IACP, l’Istituto Autonomo Case Popolari, grazie al quale si è evidenziato come il maggiore ostacolo sia quello dell’elevato costo iniziale di investimento per la realizzazione di un impianto solare. La Provincia ha allora deciso, nella sua campagna, di puntare su attività di informazione alle ESCo che, agendo da soggetti realizzatori e, quindi, anche finanziatori dell’intervento, possono permettere di superare questa barriera.

Un’altra attività cruciale è stata l’installazione di alcuni impianti best practice che possano servire da esempio e da dimostrazione per tutta la popolazione. In questo senso, già tre realizzazioni sono state completate. Il primo impianto è stato installato nell’edificio dell’ex-INPS. Si tratta un sistema di media taglia, con una superficie di collettori pari a poco più di 50 m2, in grado di coprire parzialmente il consumo invernale richiesto per il riscaldamento degli ambienti e quello estivo per il condizionamento. Simile a questo impianto, un secondo sistema solare termico, sempre per riscaldamento e raffrescamento, è stato installato nella scuola “Convitto Giannone”.

Il terzo esempio è stato realizzato proprio dalla Provincia, nel suo ufficio di Via Calandra. In questo caso il sistema è costituito da 112 collettori per una superficie complessiva di circa 300 m2. Anche questo impianto è stato progettato per coprire sia una quota dei consumi invernali per riscaldamento ambienti e produzione di acqua calda sanitaria, sia una frazione della domanda di raffrescamento estivo. Altri casi esemplari verranno realizzati, sempre nell’ambito della campagna “UrbanSolPlus”, approfittando della necessità di riqualificazione del quartiere “Rione Libertà”, dove sono numerosi gli edifici multi-familiari.

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