Oltre 700mila gli impianti rinnovabili, presenti in tutti i Comuni italiani

  • 7 Maggio 2014

Le rinnovabili sono presenti in tutti gli 8.054 comuni italiani. I comuni italiani dove si trovava almeno un impianto erano 7.937 nel 2013 e solo 356 nel 2006. Tutti i dati della diffusione locale delle energie pulite in Italia nel rapporto 'Comuni Rinnovabili' di Legambiente presentato a Solarexpo-The Innovation Cloud. Sono 29 i Comuni al 100% rinnova­bili.

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Il rapporto Comuni Rinnovabili 2014 di Legambiente, realizzato con il contributo del GSE, è stato presentato oggi a Solarexpo-The Innovation Cloud a Fiera Milano e anche in questa edizione il documento aiuta ad analizzare la mappatura delle rinnovabili in Italia e la loro crescita costante sul territorio.

Oggi le rinnovabili sono presenti in tutti gli 8.054 comuni italiani. Nel 2013 è aumentata la diffusione per tutte le fonti, dal solare fotovoltaico a quello termico, dall’idroelettrico alla geotermia, agli impianti a biomasse e biogas integrati con reti di teleriscaldamento e pompe di calore. Sono più di 700mila gli impianti diffusi nel 100% dei Comuni d’Italia. I comuni italiani dove si trovava almeno un impianto erano 7.937 nel 2013 e, qui è la vera notizia del vero mutamento del settore energetico italiano, solo 356 nel 2006.

Alla presentazione del dossier hanno partecipato, tra gli altri Edoardo Zanchini, vicepresidente Legambiente, Silvia Velo sottosegretario ministero dell’Ambiente, Guido Bortoni, presidente Autorità per l’energia, Francesco Sperandini, direttore direzione operativa GSE, Francesco Ferrante, vicepresidente Kyoto Club e Marco Pigni regulatory affairs advisor di FIAMM .

Secondo il rapporto di Legambiente (vedi allegato in basso in pdf) sono 2629 i Comuni in Italia autonomi rispetto ai consumi elettrici e 79 rispetto a quelli termici delle famiglie, grazie alla produzione da rinnovabili. Sono 29 i Comuni al 100% rinnova­bili. In queste realtà, un mix di impianti diversi da rinnovabili e impianti a biomasse allacciati a reti di teleriscaldamento coprono interamente (e superano) i fab­bisogni elettrici e termici dei cittadini residenti. Queste realtà si distinguono proprio per la capacità di sviluppare il mix più efficace delle diverse “nuove” fonti rinnovabili (non sono prese in considerazioni i “vecchi” impianti geotermici e idro), e la capacità di rispondere alla domanda locale, proprio perché la prospettiva più lungimirante e vantaggiosa per i territori è di integrarsi nei territori valorizzando le risorse rinnovabili presenti.

“I risultati raggiunti dalle rinnovabili nel nostro Paese in termini di produzione (circa 106 TWh nel 2013, ndr) e distribuzione nel territorio erano semplicemente inimmaginabili solo 10 anni fa – dichiara Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente – e dimostrano come gli impianti sono affidabili e competitivi. Ora però non dobbiamo fermarci, perché la crisi economica e i problemi energetici italiani – costi crescenti in bolletta, dipendenza dall’estero e quindi insicurezza, emissioni inquinanti e di gas serra – possono trovare risposta proprio attraverso un modello di generazione distribuito, efficiente e da fonti rinnovabili. L’Italia ha tutto l’interesse a percorrere questa direzione, che permette a famiglie e imprese di risparmiare autoproducendo l’energia termica e elettrica di cui hanno bisogno e gestendola in maniera più efficiente”.

Interessante sapere che i Comuni del solare in Italia sono 8.054, cioè la totalità. Erano 7.937 nel censimento dello scorso anno. Il record di impianti per abitante spetta a Casaletto di Sopra (Cremona) e a Seneghe (Oristano), rispettivamente per il fotovoltaico e per il solare termico.

Il report ha elaborato tutti i dati statistici per diffusione locale delle diverse tecnologie. Il comunicato di Legambiente anche per il dettaglio su i Premi Comuni Rinnovabili 2014 e Buona Pratica di Comuni Rinnovabili 2014.

Pe Legambiente oggi serve una politica che accompagni le diverse tecnologie che producono energia pulita verso la prospettiva, sempre più vicina, della grid parity rispetto all’energia prodotta dalle centrali termoelettriche. Con scelte lungimiranti si può arrivare nel 2020 a 250mila occupati nelle energie pulite (in Germania sono 400mila) e a 600mila nel comparto dell’efficienza e della riqualifica­zione in edilizia.

Rapporto Comuni Rinnovabili 2014 (pdf)

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