Enel, partnership su smart grid e rinnovabili … in Cina

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Accordo tra la nostra partecipata pubblica e la cinese State Grid, la più grande azienda del mondo di distribuzione e trasmissione di energia. Obiettivo: cooperazione nelle tecnologie smart grid per lo sviluppo urbano sostenibile e scambio di esperienze nella generazione da fonti rinnovabili. Almeno in Cina Enel guarda all'energia del futuro.

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Cooperazione nelle tecnologie smart grid per lo sviluppo urbano sostenibile e scambio di esperienze nella generazione da fonti rinnovabili. E’ questo l’obiettivo di un memorandum d’intesa firmato a Pechino dall’amministratore delegato dell’Enel, Fulvio Conti, e il presidente di State Grid Corporation of China, Liu Zhenya.

L’accordo con State Grid, la più grande azienda del mondo di distribuzione e trasmissione di energia, con oltre 2 milioni di dipendenti, “segna l’inizio di una importante partnership che riconosce il potenziale contributo di Enel attraverso la sua tecnologia ed esperienza, così come i significativi progressi compiuti da State Grid nel campo delle smart grid e dell’energia rinnovabile”, ha commentato Conti, che ha anche incontrato il presidente di China Huaneng Group, Cao Peixi. Con Huaneng, annuncia una nota, verrà siglato entro la prima metà del 2014 un accordo quadro di cooperazione incentrato sullo sviluppo di tecnologie condivise, la carbon strategy, gli investimenti energetici, nonché su uno scambio accademico attraverso le rispettive fondazioni di ricerca.

Secondo il World Energy Outlook 2013 pubblicato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia, ricorda il comunicato, entro il 2035 la domanda di elettricità della Cina rappresenterà il 31% di quella globale e, se non verranno intraprese nuove azioni di contenimento, le emissioni del Paese asiatico diventeranno il doppio di quelle degli Stati Uniti. Per mitigare questo trend e favorire una transizione verso un’economia a basse emissioni, il Governo cinese ha introdotto nuove politiche per il sostegno e lo sviluppo di industrie a energia pulita. Allo stesso modo, le autorità stanno promuovendo l’utilizzo di veicoli ibridi o elettrici, misure per l’efficienza energetica e tecnologie di protezione ambientale. Altre politiche sono finalizzate a sostenere la ricerca e l’innovazione nel campo delle nuove tecnologie.

Oltre al crescente consumo di energia e alla maggiore consapevolezza dei temi ambientali, un’altra grande tendenza emergente in Cina è quella della forte urbanizzazione. Si calcola che entro il 2020, il 60% della popolazione cinese, che ammonta a 1,3 miliardi di persone, vivrà nelle città. Al fine di assorbire questa massiccia ondata migratoria, il Paese dovrà investire in reti di trasporto innovative e sostenibili e in infrastrutture urbane, in modo da assicurare che la nuova crescita della popolazione raggiunga gli obiettivi ambientali.

Enel è presente in Cina dal 2004 e al momento ha nel Paese il 57% del suo portafoglio di progetti per l’abbattimento delle emissioni di gas-serra nell’ambito dei meccanismi flessibili del Protocollo di Kyoto. Nel marzo 2012, Enel e Istituto Huaneng di Ricerca per l’Energia Pulita hanno siglato un memorandum d’intesa che ha posto le basi di una cooperazione nel settore delle tecnologie del carbone pulito, delle rinnovabili e della generazione distribuita. Alla fine dell’anno scorso, la cooperazione è stata estesa alla CCS.

Singolare – hanno notato diversi commentatori – che Enel stringa partnership in Cina su smart grid e rinnovabili mentre in patria mantiene il suo baricentro su investimenti decisamente poco smart, come il carbone, e il suo a.d. Conti attacca a giorni alterni le rinnovabili e la generazione distribuita.

Vale ricordare anche che il mese scorso la Peoples Bank of China ha acquistato il 2% di Eni ed Enel e che State Grid, secondo indiscrezioni, è candidata ad acquisire una quota di minoranza di Cdp Reti, la holding che detiene il 30% di Snam e nella quale dovrebbe spostarsi anche una identica quota di Terna.

Il comunicato Enel (pdf)

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