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Aiuti di Stato, parte indagine UE su energivori francesi

La Commissione apre un'indagine sugli sgravi sugli oneri per le fonti rinnovabili che la Francia concede alle proprie industrie energivore: potrebbero tradursi in "un vantaggio selettivo che andrebbe a distorcere la concorrenza nel mercato unico". Approvati invece gli incentivi all'eolico: non infrangono le regole.

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Sgravi agli energivori francesi sotto la lente d’ingrandimento dell’Europa, mentre sugli incentivi all’eolico erogati sempre da Parigi si è deciso che sono coerenti con le linee guida sugli aiuti di Stato. La Commissione Europea ha avviato oggi un’indagine nei confronti della Francia sugli oneri in bolletta destinati alle rinnovabili, il cosiddetto “contribution au service public de l’électricité” o Cspe. A non convincere l’esecutivo europeo sono gli sgravi concessi alle aziende industriali con consumi superiori a 7 GWh l’anno per le quali il Cspe è limitato allo 0,5% del loro valore aggiunto annuo, mentre ciascun sito produttivo non può comunque pagare una Cspe superiore ai 550.000 euro.

Tali benefici – spiega un comunicato della Commissione (allegato in basso) – potrebbero tradursi in “un vantaggio selettivo che potrebbe distorcere la concorrenza nel mercato unico” e non sono previsti dalle linee guida sugli aiuti di Stato all’ambiente introdotte nel 2008. Tuttavia, aggiunge l’esecutivo comunitario, “la Commissione sta rivedendo le linee guida sugli aiuti di Stato e la possibile inclusione di norme che consentirebbero sgravi agli energivori a determinate condizioni al fine di preservare la competitività”. Se adottate, sottolinea Bruxelles, “queste nuove linee guida si applicherebbero a questo e ad altri casi simili in itinere“.

Di recente avevamo parlato della presa di posizione di Italia, Germania, Francia e Gran Bretagna che proprio sugli sgravi agli energivori chiedono che nelle nuove linee guide non vengano messi troppi paletti. Una procedura del tutto analoga a quella intrapresa oggi verso la Francia, ricordiamo è già stata mossa nei confronti della Germania che esonera dagli oneri alle rinnovabili le proprie aziende energivore.

In parallelo, la Commissione ha “assolto” il sistema incentivante francese per l’eolico in terraferma, in bilico da oltre due anni a seguito di un ricorso al Consiglio di Stato d’Oltralpe che ha rimandato la questione alla Corte di Giustizia UE. Con una sentenza pubblicata alla fine del 2013, quest’ultima ha concluso che gli incentivi concessi ai produttori, pur provenendo dai consumatori di elettricità, devono essere intesi come “risorse statali”. Ciò nonostante, ha concluso la Commissione, le indagini “hanno dimostrato che gli incentivi sono sufficienti soltanto a compensare i costi addizionali e permettono un ragionevole tasso di ritorno in linea con le linee guida sugli aiuti di Stato all’ambiente del 2008”.

La nota della Commisione (pdf)

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