Fotovoltaico, il mondo degli EPC si consolida

Il settore delle aziende che realizzano grandi progetti fotovoltaici si va consolidando: margini spesso risicati e incertezza finanziaria spingono fuori mercato gli operatori meno solidi. Le 30 più grandi imprese nel 2013 hanno installato il 30% della nuova potenza da FV non residenziale, contro il 25% del 2012. I dati forniti da IHS.

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Il settore delle aziende che realizzano grandi progetti fotovoltaici si consolida: margini spesso risicati e incertezza finanziaria dovuta ai tempi lunghi a spingono fuori mercato gli operatori meno solidi. Le 30 più grandi imprese di EPC (Engineering, Procurement and Construction) del fotovoltaico nel 2013 hanno installato il 30% della nuova potenza da fotovoltaico non residenziale, una quota salita di 5 punti dal 25% dell’anno precedente.

Cina e Stati Uniti si confermano i mercati più importanti per i grandi parchi solari: 9 su 10 tra i più grandi EPC sono cinesi o americani e operano soprattutto nei mercati domestici. In un mercato, quello del FV non residenziale, cresciuto del 20% in un anno, la prima azienda di EPC al mondo, l’americana First Solar ha raddoppiato le installazioni, arrivando a 1,1 GW nel 2013. La cinese TBEA Sun Oasis, seconda, ha addirittura quadruplicato l’installato, raggiungendo 1 GW. Unica europea nella top ten è la spagnola Albengoa, che comunque sta operando soprattutto negli States.

A dirlo, nell’ultimo report sul mercato degli EPC, è IHS. Prevede che il trend, con Usa e Cina paese leader, continui anche nel 2014. Al momento negli Stati Uniti sono in fase di costruzione almeno 2,5 GW di progetti sopra ai 20 MW, altri 2,1 GW di parchi con queste taglie si stanno realizzando in Cina, mentre nel resto del mondo gli impianti sopra ai 20 MW di potenza ancora in fase di costruzione sono 123, per 7,6 GW complessivi.

Se si guarda all’intera pipeline, comprendendo cioè oltre ai progetti in fase di costruzione anche quelli sulla carta, a livello mondiale si contano 10mila parchi solari, per un totale di 114 GW di FV di grande taglia che potrebbero entrare in funzione nei prossimi anni.  Di questi solo 10 GW sono già in fase di costruzione e per altri 10 si è già firmato un accordo di acquisto dell’elettricità (PPA).

“La strada che va dalla progettazione di un parco solare alla sua realizzazione è lastricata di sfide – commenta Josefin Berg, senior analyst di IHS – anche una volta ottenuti i permessi e firmati i contratti PPA, possono emergere problemi nell’ottenere i finanziamenti o revisioni delle politiche governative possono bloccare i progetti”.

Quel che può succedere lo mostra l’esperienza di due tra i più grandi EPC sul mercato britannico. Solarstrom e Wirsol sono rimasti entrambi a corto di liquidità, mentre erano occupati in progetti molto ambiziosi, con il risultato che Wirsol ha dovuto vendere 100 MW della sua pipeline a Conergy. Anche in mercati in crescita, come quello dei grandi impianti nel Regno Unito, si spiega, gli EPC devono affrontare un alto rischio finanziario, dato che – a fronte di margini contenuti, dopo i tagli al sistema incentivante dei ROC (Renewable Obligation Credits) – devono anticipare tutti i costi del processo di costruzione fino all’erogazione effettiva degli incentivi, che può arrivare anche dopo 6 mesi dalla fine dei lavori.

“La lungaggine del procedimento mette gli EPC a rischio di finire i soldi prima che il parco venga venduto e si ripaghi – commenta Berg – di conseguenza le aziende che hanno più successo nel fotovoltaico britannico sono spalleggiate da venture capital o sono parte di grandi gruppi di costruttori”, nella prima categoria troviamo Solarcentury e nella seconda player come Isolux Corsan, Martifer, Oskomera e Goldbeck.

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