Spunta lo sconto sul gas agli energivori, insorgono i consumatori

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Un provvedimento per alleggerire la bolletta del gas delle imprese che ne consumano di più, a spesa di chi ne consuma meno. Non va nella direzione di promuovere l'efficienza energetica e nel contempo minaccia di far pagare il gas più caro ai piccoli consumatori. Una delle varie modifiche apportate in fase di conversione al decreto 'Destinazione Italia'.

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Un provvedimento per alleggerire la bolletta del gas delle imprese che ne consumano di più, a spesa di chi ne consuma meno. Non sembra andare nella direzione di promuovere l’efficienza energetica e nel contempo minaccia di far pagare il gas più caro ai piccoli consumatori una delle varie modifiche apportate in fase di conversione al decreto Destinazione Italia, approvato dalla Camera e che ora deve essere esaminato dal Senato.

Si dispone infatti una rimodulazione degli oneri di sistema del gas, alleggerendo la pressione sulle imprese energivore. Questo il testo dell’emendamento al comma 6-bis del lunghissimo articolo 1: “Al fine di promuovere la competitività delle imprese industriali, i corrispettivi a copertura degli oneri generali di sistema applicati al consumo di gas ed i criteri di ripartizione dei medesimi oneri a carico dei clienti finali sono rideterminati dall’Autorità per l’energia elettrica ed il gas entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. La suddetta rideterminazione dovrà avvenire in modo da tenere conto della definizione di imprese a forte consumo di energia“.

Una redistribuzione degli oneri che non piace ai consumatori. “Invece di agire, come chiediamo da tempo, per una riduzione dei costi dell’energia e del gas a favore dei cittadini e diminuire il peso delle bollette che incidono sempre di più sui bilanci delle famiglie – denuncia Federconsumatori – il Governo si prepara a dare il via libera all’ennesimo favore alle imprese energivore“.

“In pratica – prosegue l’associazione – dopo aver scaricato sulle bollette elettriche delle famiglie (nel maggio scorso) ben 600 milioni di euro di sgravio fiscale a favore delle imprese energivore, oggi si ripete la stessa musica per il gas. Un’operazione intollerabile che potrebbe pesare sulle utenze domestiche per circa 600 milioni di euro, che andrebbero ad annullare il previsto calo delle bollette del gas nel 2014, dopo che nel 2013 si sono registrati i valori più alti dal dopoguerra (sia per le bollette del gas che per quelle dell’energia elettrica)”.

Federconsumatori chiede quindi al Governo “di fare un passo indietro, eliminando categoricamente questo nuovo aggravio a carico dei cittadini e trasferendolo sulla fiscalità generale”. Nel suggerire “altre strade per incentivare le imprese in difficoltà”, l’associazione invita invece ad “agire con urgenza per ridurre i costi del gas a carico delle famiglie”. In particolare: riducendo la pressione fiscale sulle bollette del gas ed abolendo la “tassa sulla tassa”, ovvero l’assoggettamento all’Iva delle imposte erariali e delle addizionali regionali; sterilizzando automaticamente l’incremento dell’Iva all’aumento del costo della materia prima; smettendola di considerare il metano per il riscaldamento come un “bene di lusso” e portando quindi l’Iva al 10% per i consumi eccedenti i 480 metri cubi l’anno.

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