Fotovoltaico, dove conviene investire ora?

Grazie a un ambizioso obiettivo nazionale, buoni incentivi e un quadro di policy stabile in questo momento è il Sud Africa il mercato emergente più interessante per il fotovoltaico. Seguono Thailandia, Turchia, Romania e Messico. I risultati della classifica trimestrale dei mercati emergenti più interessanti per il FV pubblicata da IHS.

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Scoraggiati dalla situazione italiana state cercando nuovi mercati per fare fotovoltaico? I più attraenti al mondo in questo momento sono nell’ordine Sud Africa, Thailandia, Turchia, Romania e Messico. A dirlo è la classifica dei mercati emergenti più interessanti per il fotovoltaico appena pubblicata da IHS. Un indice che valuta l’attrattività dei vari Paesi per gli investimenti in FV tenendo conto di quattro aree: situazione macroeconomica, taglia potenziale del mercato, profittabilità e maturità della filiera.

In testa, come anticipato, il Sud Africa, con il suo obiettivo di arrivare entro il 2030 a 8,4 GW di fotovoltaico combinato al sistema di aste che si sta rivelando molto efficace nell’attirare gli investitori. “Il Sud Africa ha consolidato la sua posizione di mercato in crescita per il fotovoltaico creando una cornice politica abbastanza stabile da attirare i finanziamenti delle banche d’investimento”, commenta Josefin Berg, senior analyst per il fotovoltaico a IHS.

La nazione africana ottiene un punteggio di 66 su 100, con 17 punti di vantaggio sulla seconda in classifica, la Thailandia. Di questo paese finora ha entusiasmato soprattutto il sistema incentivante, una tariffa feed-in premium. Ora però sono stati introdotti dei cambiamenti e il feed-in premium è stato sostituito con una feed-in tariff per gli impianti su tetto, cosa che potrebbe rendere meno attraente questo mercato, segnalano da IHS.

Al terzo posto della classifica la Turchia, mercato spinto dall’aumento della domanda e dei prezzi dell’elettricità, un rischio-Paese relativamente basso e incentivi stabili. Unico handicap, secondo gli analisti, una pipeline non ancora completamente rodata: “Permitting e connessioni alla rete restano un collo di bottiglia per il 2014”, commenta Berg. Per questo IHS, pur vedendo nel Paese un mercato potenziale da 1 GW al 2017, per il 2014 stima che le installazioni si fermeranno a 150 MW.

Nel redigere l’indice di attrattività, pubblicato a scadenza trimestrale, IHS tiene conto di 17 parametri distribuiti nelle 4 macro-aree citate sopra. L’aspetto più pesante nel determinare il punteggio di un Paese è quello della profittabilità, determinato dalla generosità dei sistemi incentivanti e dai prezzi dell’elettricità.

 

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