Quei 7 miliardi da mobilitare per l’efficienza energetica e la ripresa

  • 18 Novembre 2013

Riqualificazione energetica e messa in sicurezza antisismica del patrimonio edilizio italiano possono essere il volano della ripresa economica. Per promuovere questi settori si possono mobilitare 7 miliardi di euro. “Costruire il futuro, innovazione e sostenibilità nel settore edilizio”, il 2° rapporto dell’Osservatorio Fillea Cgil e Legambiente.

ADV
image_pdfimage_print

La crisi drammatica che dura da sei anni e che ha portato nel settore edilizio alla perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro e alla chiusura di 12mila imprese può essere sconfitta “non con l’ennesima richiesta di finanziamenti pubblici ma grazie a un chiaro e radicale cambiamento delle politiche che regolano il compartimento dell’edilizia”. In particolare, sulla base delle risorse previste nell’ambito del nuovo quadro finanziario comunitario per l’Italia, considerando i vincoli per la destinazione a interventi in materia di energia e clima e i cofinanziamenti, “le risorse che si possono mobilitare per l’efficienza energetica sono pari ad almeno 7 miliardi di euro”.

Questa la richiesta di Fillea-Cgil e Legambiente al Governo espressa nel secondo rapporto dell’osservatorio congiunto delle due associazioni Costruire il futuro, innovazione e sostenibilità nel settore edilizio” (pdf), presentato a Roma. Si tratta di risorse che “sarebbe irresponsabile sprecare perdendo l’occasione di riqualificare finalmente il patrimonio edilizio esistente con interventi per l’efficienza energetica e la sicurezza antisismica, migliorando la qualità dell’abitare e dimezzando i consumi e le spese in bolletta per i cittadini”.

Secondo i due organismi, tuttavia, “il problema è che oggi vi è una totale confusione di responsabilità rispetto a chi si debba occupare di efficienza energetica tra ministero delle Infrastrutture, dello Sviluppo economico, dell’Ambiente. Se questa situazione non cambia i fondi strutturali 2014-2020 faranno la stessa fine di quelli delle programmazioni precedenti, perdendo l’occasione di farli diventare una vera leva di sviluppo. Le stesse Regioni non hanno ancora compreso come occorra cambiare priorità di intervento e strategie, altrimenti le risorse europee vincolate all’efficienza energetica saranno sprecate”.

Per questo, sottolineano Fillea-Cgil e Legambiente serve “una regia nazionale” per “scegliere e coordinare gli interventi prioritari” e per questo “chiediamo al Governo Letta di istituire un PON nazionale sulle città per coordinare interventi e risorse da parte di Ministeri e Regioni”. Tra i punti dell’intervento la riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico, privato e interventi di urbanistica nel settore dell’efficienza energetica e antisismico.

Per Fillea e Legambiente il mondo delle costruzioni “può diventare il volano della ripresa economica puntando a fare della sfida della innovazione il traino per riuscire ad affrontare sul serio i problemi delle famiglie – dalla spesa energetica all’accesso a case a prezzi sostenibili, dal degrado al rischio sismico – e per restituire qualità e valore sociale alle città e a spazi pubblici degni di questo nome”.

ADV
×