Divieto accumuli per rinnovabili. Interpellanza Realacci

Il presidente della Commissione Ambiente della Camera ha presentato oggi un'interrogazione parlamentare al Ministro Zanonato in merito alla disciplina degli accumuli per gli impianti a fonti rinnovabili, con particolare attenzione per quelli fotovoltaici, soprattutto alla luce della recente nota del GSE dello scorso 20 settembre.

ADV
image_pdfimage_print

Il presidente della VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, Ermete Realacci, ha presentato oggi una interrogazione parlamentare (pdf) al Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, in merito alla disciplina degli accumuli per gli impianti a fonti rinnovabili, con particolare attenzione per quelli fotovoltaici, soprattutto alla luce della recente nota del GSE dello scorso 20 settembre, che faceva divieto di installare sistemi di storage su impianti che hanno già avuto accesso agli incentivi.

Nell’interpellanza viene richiesto al ministro anche di definire i tempi di intervento dell’Autorità dell’Energia a cui spetta, secondo quando fa sapere lo stesso GSE, la regolazione degli schemi elettrici possibili (definiti in base alle norme CEI), i punti di misura e gli strumenti da installare, chi dovrà effettuerà le misure e con quale frequenza, ecc.

Nella richiesta di Realacci al Ministro ci si interroga sulle effettive motivazioni che hanno spinto il GSE a pubblicare quella nota che, a dire dell’interrogante, non rispetta il mandato dell’istituzione energetica.

Avevamo anticipato che il divieto posto dal GSE era motivato, in mancanza di regole a riguardo, dal fatto che sarebbero potuti esserci casi di double-counting: cioè che qualcuno riceva l’incentivo due volte su parte dell’energia prodotta. Preoccupazione confermata a Qualenergia.it dal direttore del GSE, Gerardo Montanino, che all’indomani della nota, aveva spiegato: “E’ indispensabile che l’Autorità definisca al più presto le regole, specialmente per quel che riguarda i sistemi di misura. C’era il rischio che potesse essere immessa in rete energia prelevata dalla rete dall’accumulatore e che questa venisse scambiata per energia prodotta dall’impianto”.

Il presidente della Commissione Ambiente fa anche presente che l’ambito normativo tecnico relativo ai sistemi di accumulo, di competenza della CEI, “non nega il diritto all’utente di installare nel proprio impianto un sistema di accumulo, anche in assenza di norme”. E aggiunge come “sia Enel Distribuzione che Terna abbiano già realizzato e stiano realizzando sistemi di accumulo sulla base di proprie prescrizioni indipendentemente dal fatto che non esistono ancora norme di sistema/prodotto relativamente ai sistemi di accumulo”.

Altra patata bollente, dopo quella sui SEU e oneri, girata al Ministro Zanonato, che dovrà ancora chiedere lumi all’Autorità per l’Energia, in questo periodo, diciamo, sottopressione.

 

ADV
×