Domanda elettrica, rinnovabili al 35,1%. Termoelettrico -15%

Con una domanda elettrica in calo del 3,7%, a fine settembre le rinnovabili rappresentano in Italia il 39,8% della produzione di elettricità e coprono il 35,1% del fabisogno elettrico. Insieme, eolico e fotovoltaico, hanno generato 30,2 TWh, pari al 12,6% della domanda. Il termoelettrico crolla del 15% rispetto allo stesso periodo 2012.

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A fine settembre le fonti rinnovabili hanno rappresentato in Italia il 39,8% della produzione netta di elettricità (biomasse elettriche incluse). Sempre in riferimento ai primi nove mesi dell’anno la quota di rinnovabili sulla domanda diventa del 35,1%. Si stabilizza verso l’alto dunque un dato che certifica, sulla base del rapporto mensile di Terna (pdf), l’importante contributo delle energie rinnovabili elettriche, da una parte, e il calo costante della domanda elettrica del paese, che dal 1° gennaio al 30 settembre 2013 è di -3,7% rispetto al 2012, percentuale che in termini decalendarizzati diventa -3,4% (il valore cumulato della produzione netta, pari a 210,7 TWh, è in calo del 4,3%).

Per l’intero periodo 2013 si può notare come la quota del termoelettrico sia diminuita del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato. La notevole idraulicità ha permesso una produzione da idroelettrico finora di 40,7 TWh, con un +29% rispetto al 2012. Oltre il 20 per cento la crescita di eolico (23,9%) e di fotovoltaico (20,1%) sul 2012. Insieme eolico e FV hanno generato 30,2 TWh, che sulla domanda rappresentano il 12,6%. Il fotovoltaico ha prodotto a fine settembre quanto ha fatto per tutto il 2012 (18,7 TWh a fine settembre 2013 contro 18,6 TWh per tutto il 2012).

Da solo il fotovoltaico ha coperto finora il 7,8% della domanda elettrica italiana (nel mese di settembre è l’8,5%). Va per altro detto che il drastico rallentamento di entrambi i settori nel 2013 e le magre previsioni per il 2014 fanno ipotizzare che questo contributo non cresca di molto questo contributo nei prossimi mesi (ma qui si richiederebbe un’ articolata valutazione politica, economica e normativa che per questa specifica analisi preferiamo non affrontare in questa sede).

Nella tabella i dati su produzione e domanda di elettricità in Italia nel 2013 e nel 2012 (clicca per ingrandire).

Resta il fatto che anche per il mese di settembre la domanda di elettricità è in decisa diminuzione: la flessione è del -2,6% rispetto a settembre 2012 (la variazione della domanda rettificata diventa -3,2%, visto che questo settembre ha avuto un giorno lavorativo in più, con una temperatura media pressoché identica). Su settembre 2012, notevole è l’incremento della produzione da fotovoltaico: +27,2% (2,2 contro 1,7 TWh, come ). Tra le diverse fonti in calo solo il termoelettrico (-6,2%).

Tornando sui dati cumulativi al 30 settembre evidenziamo una tabella di Terna sulla domanda di energia elettrica suddivisa per aree territoriali. Come si può notare il segno negativo è pressoché uniforme, con l’unica eccezione della Lombardia. Un segnale, insieme ad altri, di una profonda fase recessiva che affligge il paese, più che l’efficacia delle politiche, ancora farraginose, per il risparmio e l’efficienza energetica.

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