Rinnovabili vs fonti fossili, una battaglia ancora da vincere

CATEGORIE:

La transizione energetica in Italia e nel mondo si scontra da una parte con la crescita impetuosa delle rinnovabili e dall’altra con il tentativo di conservare un modello energetico basato sulle fonti fossili e le sue gravi implicazioni sul clima per i prossimi decenni. L’opinione di Gianni Silvestrini a Ecoradio. Ascolta il podcast.

ADV
image_pdfimage_print

Ascolta audio (mp3 – durata 4’27’’)

Cosa sta succedendo in Italia e all’estero sul fronte dell’energia? In Italia decisa è stata la crescita delle rinnovabili elettriche: durante il primo semestre di quest’anno si è registrato oltre il 35% della domanda elettrica da rinnovabili: più di 1 kWh su 3 consumato dal settore industriale, domestico e terziario è ormai fornito da energia verde. Meno veloce, anche se continua, è la crescita dell’energia termica. Attualmente è forte il contrasto alle rinnovabili.

A livello internazionale in alcuni paesi si assiste a una crescita importante del fotovoltaico. E’ il caso di Cina, Giappone, Australia. Solo per la Cina si prevede che al 2030 raddoppierà la potenza delle sue centrali elettriche e che metà della potenza installata sarà da fonti rinnovabili.

Nel settore dei trasporti tuttavia il petrolio la fa da padrone, ed è oggetto di continue tensioni internazionali. L’accesso al petrolio è sempre più difficile, eppure si stima che da qui al 2035 gli investimenti per cercare nuovo ‘petrolio non convenzionale’ saranno circa il doppio di quanto si investe in rinnovabili.

Se questo scenario si dovesse effettivamente verificare, la crescita delle emissioni di CO2 nei prossimi decenni sarà tale da rendere irreversibili i cambiamenti climatici già in atto.

L’opinione di Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club e QualEnergia, a Ecoradio.

ADV
×