Anche la BEI frena sui finanziamenti alle fossili

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Più finanziamenti alle rinnovabili e all'efficienza e criteri sempre più stringenti per i prestiti alle fonti fossili. Le nuove linee guida approvate dalla Banca europea per gli investimenti segnano una svolta in favore delle energie pulite, anche se le fonti tradizionali non si vedono chiudere completamente la porta in faccia come sembrerebbe.

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Più finanziamenti alle rinnovabili e all’efficienza energetica e criteri sempre più stringenti per i prestiti alle fonti fossili. Le nuove linee guida approvate dalla Banca europea per gli investimenti segnano una svolta in favore delle energie pulite, anche se le fonti tradizionali non si vedono chiudere completamente la porta in faccia come sembrerebbe.

Il riposizionamento arriva pochi giorni dopo quello della Banca Mondiale, che nel suo ultimo documento programmatico annuncia uno stop quasi totale ai finanziamenti al carbone.  Novità più importante delle linee guida della Bei è l’Emission performance standard, che serve per valutare la soglia massima del livello di emissioni di CO2 previsto dai progetti sulle fonti fossili.

Non si finanzieranno impianti con emissioni sopra i 550 grammi di CO2 per KWh e comunque i progetti dovranno anche dimostrare di garantire un positivo contributo alla crescita economica della Ue per ottenere i finanziamenti. Una soglia, quella dei 550 grammi, che teoricamente taglierebbe fuori tutte le nuove centrali a carbone che non siano dotate di tecnologia per la cattura dell’anidride carbonica. Teoricamente, perché in realtà le centrali a carbone riusciranno ancora a farsi finanziare se saranno alimentate in parte a biomassa o se produrranno in cogenerazione elettricità e calore per massimizzare l’efficienza.

Negli ultimi 5 anni – sottolinea la Bei  –  i prestiti agli impianti termoelettrici tradizionali si sono “ridotti significativamente” e in particolare quelli al carbone si sono attestati a meno dell’1,5% degli oltre 70 miliardi di euro riservati all’energia.

Sul fronte rinnovabili-efficienza invece la Banca spiega che farà leva anche sul co-finanziamento dei progetti nazionali, soprattutto per gli edifici a zero emissioni, e supporterà la ricerca e l’innovazione.

Cauto il benvenuto che le associazioni ambientaliste riservano alle nuove linee guida. Il WWF – si legge in una nota dell’associazione – invita  la Bei ad abbassare i limiti di emissioni per le centrali elettriche a combustibili fossili che possono essere ammesse al finanziamento nei prossimi anni, premiando solo gli standard migliori. La Banca ha inoltre bisogno di fissare obiettivi di finanziamento misurabili per l’efficienza energetica e il sostegno delle energie rinnovabili, in modo da inviare un segnale chiaro e forte per investitori e industria.

“La decisione della BEI è un primo passo importante,  ma deve essere fatto di più – commenta Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia – per avere una seria possibilità di rimanere entro il limite dei 2°C di riscaldamento globale,  la BEI dovrebbe rafforzare i suoi standard ed eliminare gradualmente il supporto per tutte le centrali alimentate con i combustibili fossili. Il carbone è il più sporco tra tutti i combustibili fossili, provoca inquinamento ambientale a livello locale, incidendo sulla salute delle persone, e contribuisce  pesantemente al cambiamento climatico. E’ giunto il momento per tutte le istituzioni finanziarie internazionali, e in particolare la Banca Europea per la ricostruzione e lo sviluppo , di seguire l’esempio della Bei.”

Prosegue Midulla “La Commissione Europea è ora impegnata a fare proposte per lo European Climate and Policy Framework. Accanto a obiettivi vincolanti per i gas a effetto serra, le energie rinnovabili e il risparmio energetico, la Commissione dovrebbe seguire l’approccio della Bei e garantire che non si vada indietro invece che in avanti, proponendo standard per le emissioni di gas serra di tutti gli impianti nella UE. “

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