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Scaroni: “da ubriachi investire nelle rinnovabili”

Un segno dei tempi. "Abbiamo investito in modo dissennato nelle rinnovabili, eravamo ubriachi?". Così l'ad di Eni, Paolo Scaroni, è intervenuto ad un convegno di Confindustria Energia. L'Italia, dice, "ha puntato su energie vecchie, costose e inefficienti, creando un peso sul consumatore e sulle industrie spaventoso che durerà per i prossimi 15 anni".

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“Abbiamo investito in modo dissennato nelle energie rinnovabili, eravamo ubriachi?”. Così l’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, intervenendo a un convegno di Confindustria Energia, sottolinea che l’Italia ha puntato su energie “vecchie, costose e inefficienti, creando un peso sul consumatore e sulle industrie spaventoso che durerà per i prossimi 15 anni”. Secondo Scaroni era meglio “investire in risparmio ed efficienza energetica”. Risparmio ed efficienza, un evergreen, tanto poi basta ostacolarli in tutti i modi. O forse, nel paese degli ‘alcolizzati’, era meglio investire in nucleare?

Infatti l’ad di Eni ha aggiunto che “forse” l’energia nucleare “tornerà di moda in Europa” visto il “gap del costo dell’energia con gli Stati Uniti” che è “insostenibile”. L’Italia, prosegue Scaroni, “ha gli idrocarburi e potremmo coprire più del 20% del nostro fabbisogno, dando ogni anno allo Stato 2,5 miliardi di tasse e royalities”. Capita l’antifona? Una dichiarazione in linea con i tempi: la difesa della produzione energetica convenzionale e far ricadere la colpa di tuttii mali (i costi) ‘energetici’ sulle rinnovabili elettriche.

Stavolta i nostri commenti sarebbero superflui e francamente seguire su questo livello gli attacchi alle rinnovabili degli strapagati dirigenti delle nostre grandi aziende energetiche ci ha un po’ stancato. Il giudizio meglio lasciarlo ai nostri lettori, magari dopo aver ricordato loro alcune dichiarazioni che illustrano la ‘visione’ di Scaroni:

Luglio 2007: “L’Italia è il paese del petrolio e del gas, ci sono molti milioni di barili e miliardi di metri cubi di gas che non riusciamo a utilizzare per i problemi di Nimby e i problemi legati alla negoziazione con gli enti locali per ottenere i permessi esplorativi e di sfruttamento. È più facile operare in Alaska, Angola o nel Golfo del Messico, piuttosto che nell’Adriatico, in Basilicata o in Sicilia“.

Aprile 2010: “Se tutta l’Italia fosse ricoperta di pannelli solari e la popolazione venisse trasferita su navi avremo a disposizione un quarto dell’energia necessaria“.

Luglio 2010 – “Il risparmio e l’efficienza energetica sono la migliore risposta che ciascuno può dare all’inquinamento e all’esaurimento degli idrocarburi. Si può risparmiare il 30% dell’energia senza cambiare le nostre abitudini. E’ una risposta più efficace che riempire l’Italia di eolico e pannelli solari”.

Marzo 2011: “Non esiste peggiore nemico del nucleare, del nuclearista superficiale. La forte antropizzazione del territorio italiano rende difficile la localizzazione delle centrali, e che per questo tutto il dibattito in corso rischia di produrre solo ‘nucleare da salotto‘. Ora si potrebbe? Nel frattempo dall’Italia o dall’Europa abbiamo assistito ad esodi di massa?

Giugno 2013: “Sul fronte energetico l’Europa non avrebbe molta scelta: o creiamo le condizioni per lo shale gas o dobbiamo pensare ad altre opzioni, tra le quali il nucleare. Non vedo molte alternative, se vogliamo davvero creare lavoro e crescita. Soldi, tecnologia e imprenditori hanno le gambe: se in Europa le condizioni non cambiano vanno via, negli Usa o altrove“.

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