Tecnologie smart grid: verso il raddoppio del mercato

Nei prossimi anni il mercato delle tecnologie per la smart grid esploderà: dai 33 miliardi di $ dell'anno scorso arriverà a 73 miliardi l'anno entro il 2020, mostra un report Navigant Research. E se nel conto si includesse anche lo storage la crescita sarebbe ancora più alta: solo quello legato al fotovoltaico varrà 19 miliardi al 2017.

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Nei prossimi anni il mercato delle tecnologie per la smart grid esploderà: dai 33 miliardi di dollari dell’anno scorso arriverà a 73 miliardi l’anno entro il 2020. E questo senza includere le tecnologie per lo storage, ma limitandosi a contatori intelligenti, adeguamento delle linee di tramissione, automazione nella distribuzione e nelle sottostazioni intermedie e tecnologie informatiche per monitoraggio e gestione.

Il dato arriva dall’ultimo report di Navigant Research: per queste tecnologie si aprono praterie, con diversi mercati da oltre 100 milioni di utenti l’uno ancora da intaccare. Nel periodo dal 2013 al 2020 le tecnologie sopra citate avranno un volume d’affari cumulativo di 461 miliardi di dollari. La parte più grossa andrà al potenziamento delle linee di trasmissione: 250 miliardi di dollari nei 7 anni, cioè ben oltre la metà del totale.

Per avere un’idea di quel che può succedere facciamo l’esempio della Cina. Nel gigante asiatico la zona con maggior potenziale per l’eolico, a nord-ovest, è distante dai centri di consumo, a sud-est: anche per questo la Grid Corporation of China ha un piano che comporta 601 miliardi di dollari di investimenti nei prossimi 7 anni, 101 dei quali destinati a tecnologie smart grid, come ricordava l’ultimo report del Worldwatch Institute sul tema.

Un capitolo a parte è poi quello dello storage: come anticipato, questo segmento non è compreso tra le tecnologie trattate dal report Navigant Research ma può essere considerato comunque una delle tecnologie chiave della smart grid. Anche qui le prospettive di crescita sono molto promettenti. Il già citato report del Worldwatch Institute registrava per i sistemi di accumulo di tipo grid-scale una crescita del 19% dal 2011 al 2012 per un totale di 714 progetti. Considerando solo gli accumuli abbinati al fotovoltaico, prevede invece una recente ricerca di IHS, in 5 anni il mercato passerà dai 200 milioni di dollari del 2012 a 19 miliardi.

Un’altra notizia che fa capire quanto potrà crescere il mercato degli accumuli ci arriva in questi giorni dalla California: le utility elettriche potrebbero essere obbligate a investire nei prossimi anni fino a 3 miliardi di dollari in storage. Una proposta della California Public Utilities Commission prevede infatti che le utility californiane – che già hanno l’obbligo di produrre da rinnovabile un terzo dell’energia venduta entro il 2020 – si dotino, sempre entro il 2020, di 1.325 MW di capacità di storage.

Praticamente solo nello stato americano si installerebbe una capacità di accumulo paragonabile a quella che c’è nel resto del mondo in questo momento (pompaggi idro esclusi).“Si tratterebbe di oltre il doppio della attuale capacità di storage connesso alla rete, esclusi i pompaggi idroelettrici e quelli ad aria compressa”, commenta a Bloomberg Janice Lin della the California Energy Storage Alliance, mentre la stima degli investimenti necessari fatta da Praveen Kathpal di AES Corp. è appunto di 1-3 miliardi di dollari. Negli Usa, ricordiamo, si sta discutendo anche una proposta di legge bipartisan che prevede sgravi fiscali fino al 30% per tutte le taglie e le tecnologie di storage.

 

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