Il comparto della cogenerazione ad alto rendimento pronto a superare gli ostacoli

  • 13 Maggio 2013

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Il mercato del settore è rallentato dalla complessità delle stesse regole e normative create per favorirla, ma istituzioni e operatori si sono incontrati a The Innovation Cloud con l’obiettivo di esaminare le difficoltà e di superarle. Il tradizionale appuntamento gestito da FIRE dal titolo “Polygen: cogenerazione diffusa e trigenerazione”.

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La cogenerazione è una soluzione che porta benefici energetici, ambientali e occupazionali stabili (in quanto gestita prevalentemente in un’ottica di servizio), facendo risparmiare ogni anno circa 5 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e oltre 10 milioni di tonnellate di CO2. Il mercato del settore è rallentato dalla complessità delle stesse regole create per favorirla. Le istituzioni coinvolte nella gestione della normativa e i rappresentanti degli operatori dimostrano però maturità e sfruttano i momenti di incontro per superare le difficoltà. Un atteggiamento costruttivo fondamentale per la ripresa del Paese.

Questo è in sintesi quanto emerso nella conferenza Polygen, il tradizionale appuntamento gestito da FIRE nell’ambito della manifestazione SolarexpoThe Innovation Cloud svoltasi alla Fiera di Milano il 10 maggio.

“La cogenerazione ad alto rendimento (CAR) vede il nostro Paese in buona posizione nel panorama europeo – ha dichiarato il direttore di FIRE, Dario Di Santo – con circa 10 GW installati e altri 15 GW di cogeneratori che recuperano almeno un po’ di calore, migliorando l’efficienza energetica della produzione elettrica e riducendo le emissioni climalteranti”.

Relativamente alla normativa Di Santo ha aggiunto: “La direttiva comunitaria del 2004 ha previsto un sistema di riconoscimento della CAR molto più complesso di quello precedente, che ha preso in contropiede molti operatori di settore. In questi casi è fondamentale che le istituzioni e gli investitori si parlino e trovino delle soluzioni alle problematiche. Spesso ciò è avvenuto e fa ben sperare, ma occorre fare di più, perché in caso contrario si otterrà paradossalmente il risultato di ostacolare la cogenerazione invece di favorirla, che era lo scopo della Direttiva”.

Sulle polemiche sollevate dal documento di consultazione dell’Autorità per l’energia sui Sistemi Efficienti di Utenza (SEU), che evidenzia la contrarietà del regolatore ad applicare riduzioni sugli oneri di sistema e altre componenti in ragione degli effetti sulla distribuzione di tali costi su un numero decrescente di soggetti, Di Santo ha commentato “L’AEEG ha posto un problema sensato nella sede meno opportuna, con il risultato che molti non hanno nemmeno letto un documento che è invece un buon punto di discussione. Il vero problema è che ci si trovi ancora a fare consultazioni a cinque anni dall’emanazione del D.Lgs. 115/2008. Ritardi del genere, peraltro causati anche da un eccessivo ricorso alla revisione della normativa primaria, uccidono la voglia di investire”.

La speranza espressa nell’incontro è che il nuovo governo sappia interpretare correttamente le esigenze del mercato, e non solo per la cogenerazione, anche rivedendo il modo di fare le leggi, troppo disordinato e leguleio per chi voglia investire rischiando proprie risorse per contribuire al rilancio della nostra economia.

Stefano Campanari del Politecnico di Milano ha fatto il punto sulle soluzioni disponibili e sui rapporti con la rete elettrica, evidenziando l’importanza – economica oltreché energetica – di consumare in loco l’energia prodotta.

Gabriele Susanna del GSE, oltre ad offrire un quadro chiaro ed esaustivo della normativa, ha risposto nel question time dedicato alle domande dei presenti su alcuni aspetti applicativi.

Gervasio Ciaccia dell’AEEG ha illustrato i contenuti della consultazione sui sistemi efficienti di utenza, esemplificando in modo molto chiaro le proposte dell’Autorità e mostrando che dietro a una premessa forse poco indovinata il DCO presenta dei contenuti che pongono delle basi interessanti per lo sviluppo della generazione distribuita.

Dario Di Santo della FIRE ha illustrato le opportunità e la crescita piccola, ma che fa ben sperare della micro cogenerazione, illustrando i risultati di uno studio compiuto da FIRE nel 2012 su alcuni cogeneratori in funzione in diversi ambiti del settore civile.

Dopo gli interessanti casi studio – riferiti dalle aziende 2G Italia, AB Energy, CPL Concordia e Greeny – Pierluigi Corsini di Cogena e Marco Golinelli di Italcogen, le due associazioni di categoria, si sono soffermati su alcuni aspetti, chiedendo in particolare di superare, collaborando, le problematiche collegate alla complessità e all’accesso di burocrazia, che diventano un freno agli investimenti se associata a un eccesso di rigidità. I fatti dimostrano che quando si affrontano i problemi con spirito di collaborazione le soluzioni si trovano.

Gli atti del convegno saranno disponibili sul portale della FIRE: www.fire-italia.org

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