Buste per asporto merci: a che punto siamo?

  • 28 Febbraio 2013

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Si stima che in Italia il numero di sacchetti per la spesa monouso in circolazione sia diminuito del 50% negli ultimi due anni. Come è stato possibile raggiungere questo traguardo?

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Il 6 marzo 2013 verrà presentato a Bruxelles il libro “Bioplastics: A case study of Bioeconomy in Italy“, a cura di Walter Ganapini ed edito da Edizioni Ambiente per la collana KyotoBooks in collaborazione con Kyoto Club.
Nel libro viene illustrato un esempio concreto di Bioeconomia che si sta sviluppando proprio in Italia. Il libro ripercorre il contesto che ha reso possibile la nascita di un nuovo modello industriale, fondato sull’innovazione, sulle risorse rinnovabili locali e sulla Chimica Verde, che costituisce una grande opportunità di crescita per il nostro Paese.

Il seguente articolo è un’anteprima di uno dei tasselli che compongono questo contesto: il percorso normativo della legge che regolamenta l’utilizzo di sacchi per l’asporto delle merci.

Si stima che in Italia il numero di sacchetti per la spesa monouso in circolazione sia diminuito del 50% negli ultimi due anni. Come è stato possibile raggiungere questo traguardo? Il percorso normativo che ha portato alla realizzazione di questo obiettivo è iniziato alcuni anni fa, con la legge del 27 dicembre 2006, che stabiliva il divieto di distribuzione dei sacchetti per la spesa in plastica tradizionale dal 1° gennaio 2010. Il termine venne in seguito prorogato al 1° gennaio 2011, data in cui entrò in vigore tramite un comunicato del Ministero dell’Ambiente.

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