Un progetto per i biocarburanti sostenibili in aviazione

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Il progetto europeo ITAKA (Initiative Towards sustAinable Kerosene for Aviation) punta a rimuovere le barriere tecniche ed economiche che ostacolano l’utilizzo di biocarburanti sostenibili per l’aviazione. Verrà portato avanti da un consorzio costituito da aziende aerospaziali e di combustibili e da centri di ricerca, anche italiani.

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Si chiama ITAKA (Initiative Towards sustAinable Kerosene for Aviation, in italiano “Iniziativa a sostegno del kerosene per aviazione sostenibile), ed è il progetto europeo che punta a rimuovere le barriere che ostacolano l’utilizzo di biocarburanti sostenibili per l’aviazione. Avrà una durata di 36 mesi ed è stato lanciato da un consorzio formato dalle maggiori aziende aerospaziali e di combustibili. Lo scopo è anche di contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Programma europeo “Advanced Biofuels Flight Path” orientato ad accelerare i tempi della commercializzazione dei biocombustibili per aviazione in Europa.

Sostenuto dal 7° Programma Quadro della Commissione Europea (FP7/2007-2013), ITAKA è un progetto che ha appunto l’obiettivo di produrre un combustibile per aviazione che sia sostenibile e rinnovabile, e testarne l’utilizzo all’interno del sistema logistico e di distribuzione esistente e nell’ambito delle normali operazioni di volo in Europa. Il progetto metterà in collegamento tra loro offerta e domanda, instaurando relazioni tra produttori di biomassa, produttori e distributori di biocombustibili e compagnie aeree.

Come materie prime per la conversione in biokerosene, ITAKA utilizzerà olio di Camelina Europea e possibilmente olio alimentare usato, così da ottenere un risparmio di emissioni di gas serra al minimo pari al 60% se confrontato con il combustibile aeronautico di origine fossile “Jet A1”. L’idea dietro al progetto è di certificare tutta la filiera di approvvigionamento del combustibile rinnovabile, prendendo come riferimento gli standard definiti dalla Tavola Rotonda sui Biocombustibili  Sostenibili (Roundtable on Sustainable Biofuels – RSB) presenti nella RED Europea.

Inoltre, la produzione e l’utilizzo di Camelina come materia prima per biocombustibili sarà studiata in rapporto al suo contributo al mercato alimentare e dei mangimi e al suo impatto potenziale sul cambio di utilizzo del suolo sia diretto sia indiretto (direct and Indirect Land Use Change, LUC/ILUC). L’attività di ricerca valuterà anche le implicazioni economiche, sociali e legislative dell’utilizzo su larga scala dei biocombustibili in aviazione.

Sul sito dell’ASTM International (American Society for Testing and Materia) le informazioni sui combustibili per aviazione rinnovabili approvati dalla Commissione Europea.

I membri del Consorzio includono aziende e centri di ricerca leader nella: produzione della materia prima (BIOTEHGEN e Camelina Company España); produzione e ricerca sui combustibili rinnovabili (Neste Oil e RE-CORD); logistica dei combustibili (CLH e SkyNRG); trasporto aereo (Airbus, EADS IW UK, Embraer e SENASA); verifica della sostenibilità (EADS IW France, EPFL e MMU).

La componente nazionale del progetto è rappresentata dal Consorzio RE-CORD nato nel 2010 per iniziativa del CREAR (Università di Firenze) che svolge ricerca scientifica e tecnologica  nel campo delle energie rinnovabili e in particolare delle bioenergie. Oltre all’Università di Firenze per tramite del Centro interdipartimentale di Ricerca per le Energie Alternative e Rinnovabili (CREAR), compongono RE-CORD anche l’Azienda Agricola Villa Montepaldi Srl dell’Università di Firenze, la Pianvallico SpA e la società di ingegneria Spike Renewables srl.

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