Petrolio, sentenza storica in Nigeria: chi ha inquinato paghi

  • 20 Dicembre 2012

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È una sentenza rivoluzionaria quella emessa il 16 dicembre da sei giudici della Corte di giustizia della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale: per la prima volta un Governo e delle aziende sono chiamati a rendere conto dell’inquinamento e per aver violato i diritti umani degli abitanti del delta del Niger.

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È una sentenza rivoluzionaria quella emessa il 16 dicembre da sei giudici della Corte di giustizia della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas): per la prima volta un Governo e delle aziende sono chiamati a rendere conto dell’inquinamento.

Nella causa Serap versus Nigeria (iniziato nel 2009), la Corte ha giudicato all’unanimità il Governo nigeriano responsabile per gli abusi commessi da parte delle aziende petrolifere e chiarisce che il Governo è tenuto a chiedere conto alle aziende del loro operato.

La Corte ha rilevato che la Nigeria ha violato gli articoli 21 (diritto alle ricchezze e risorse naturali) e 24 (diritto a un ambiente sano) della Carta africana dei diritti umani e dei popoli, non proteggendo il delta del Niger e i suoi abitanti dalle attività delle aziende petrolifere che per molti anni hanno devastato la regione.

Secondo la Corte, il diritto al cibo e alla vita sociale degli abitanti del delta del Niger è stato violato a causa della distruzione dell’ambiente e quindi della distruzione della loro possibilità a guadagnarsi da vivere e a godere di uno standard di vita sano e adeguato. La Corte ha inoltre dichiarato che sia il Governo della Nigeria sia le aziende petrolifere hanno violato i diritti umani e culturali degli abitanti della regione.

La Corte ha stabilito che l’incapacità  del Governo di emanare leggi adeguate, di creare istituzioni efficaci nella regolamentazione delle attività delle aziende, di perseguire i responsabili dell’inquinamento, costituisce una violazione degli obblighi internazionali della Nigeria in materia di diritti umani.

Accolgono positivamente la notizia Amnesty International e l’Ong nigeriana Serap. Con il supporto legale di Amnesty International, nel luglio 2009, Serap aveva presentato una causa contro il Governo federale della Nigeria e sei aziende petrolifere – Chevron Oil Nigeria Plc, Shell Petroleum Development Company Spdc, Elf Petroleum Nigeria Ltd, Exxon Mobil Corporation, Agip Nigeria Plc e Total in Nigeria Plc – per violazione dei diritti umani e inquinamento da idrocarburi nella regione del delta del Niger. Ma mentre il giudice aveva inizialmente affermato che il Governo nigeriano e l’azienda petrolifera nazionale (la Nigerian National Petroleum Corporation – NNPC) “possono essere ritenuti responsabili per le violazioni dei diritti umani nel delta del Niger” aveva declinato la propria competenza nel giudicare le aziende dichiarando che: “Una delle questioni più controverse nel diritto internazionale è la responsabilità delle aziende, in particolare delle multinazionali, nei casi di violazione o complicità nelle violazioni dei diritti umani, specialmente nei Paesi in via di sviluppo. Infatti, uno dei paradossi che attualmente caratterizzano il diritto internazionale è il fatto che gli Stati e gli individui possono essere ritenuti responsabili a livello internazionale, mentre le aziende no.” 

La Corte ha respinto le obiezioni del Governo relative al fatto che Serap non avesse il diritto di rivolgersi a un tribunale (locus standi) per istituire il caso; che Ecowas non avesse la giurisdizione per occuparsene e che il caso fosse caduto in prescrizione. La Corte ha inoltre respinto i tentativi del Governo nigeriano di far sì che il rapporto sull’inquinamento di Amnesty International del 2009 (Nigeria: petrolio, inquinamento e povertà nel delta del Niger) non fosse preso in considerazione.

Per Amnesty International questo è  un precedente importante che rivendica il diritto a un ambiente sano e afferma il diritto del popolo nigeriano a vivere una vita libera dall’inquinamento. La sentenza chiarisce che il Governo deve chiamare le aziende a rendere conto del loro operato e che il Governo non è riuscito a prevenire l’inquinamento da parte delle aziende petrolifere.

La Corte ha chiesto che il Governo della Nigeria si muova rapidamente per attuare pienamente la sentenza e ripristinare la dignità umanita della popolazione nella regione del delta.

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