Certificati bianchi, target deludenti. Ripensare lo strumento

Solo da pochi giorni è uscita una bozza di decreto che definisce nuovi target di risparmio dei TEE dal 2013 al 2016. Deludono i target di risparmio annuali. Per ora la sua approvazione è necessaria, ma il meccanismo andrà sicuramente rivisto e valorizzato dal prossimo Governo. Gianni Silvestrini a Ecoradio, il podcast.

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Ascolta audio (mp3 – durata 2’30’’)

I certificati bianchi (CB) sono uno strumento fondamentale per il risparmio e l’efficienza energetica in Italia. Gli obiettivi di questo meccanismo scadono il 31 dicembre. Ma solo da pochi giorni è uscita la bozza di decreto che definisce nuovi target e nuove modalità fino al 2016 (leggi: Ecco la bozza del decreto sui certificati bianchi su QualEnergia.it).

Deludono gli obiettivi contenuti nella bozza, indubbiamente poco coerenti con l’importante peso che viene dato al risparmio e all’efficienza energetica nel documento del Governo sulla Strategia Energetica Nazionale (SEN) e nella Direttiva europea sull’efficienza energetica (Direttiva 2012/27/UE). Da tempo si era capito che era necessario innalzare il valore dei CB in modo da rendere più appetibili gli interventi e ottenere maggiori risparmi, ma questo non è stato fatto, soprattutto in riferimento al settore industriale.

L’approvazione di questo provvedimento è comunque necessaria, altrimenti nel 2013 assisteremo a una fase preoccupante di assenza di un quadro normativo per il comparto dell’efficienza. Tuttavia il prossimo Governo dovrà riprendere in mano tutto il tema dei certificati bianchi e ripensarli alla luce del fatto che il nostro Paese è stato il pioniere nell’uso di questo strumento, un esempio che la Commissione Europea ritiene utile diffondere nei Paesi membri. Questo perché esso consente di ottenere riduzione dei consumi e delle importazioni di gas con un costo molto contenuto.

Va dunque valorizzato, responsabilizzando maggiormente i grandi distributori di energia elettrica e gas che non hanno ancora svolto in maniera efficace il loro compito. L’opinione di Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club e QualEnergia, a Ecoradio.

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