Le infrastrutture nazionali del gas secondo l’AD di Snam SpA

  • 22 Ottobre 2012

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La strategia di Snam per ridurre il prezzo del gas è di creare nuove infrastrutture di interconnessione con l'Europa, ha spiegato in un'intervista Carlo Malacarne, amministratore delegato dell'azienda.

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Quali infrastrutture per il gas in Italia nei prossimi anni? Carlo Malacarne, amministratore delegato di Snam (Società Nazionale Metanodotti), in un’intervista a Il Messaggero di sabato scorso ha chiarito la posizione della maggiore azienda nazionale operante nel trasporto e dispacciamento di gas.

“Siamo interessati a realizzare nuove infrastrutture ma alle giuste condizioni. In questo momento i rigassificatori in Europa lavorano al 30-40% della capacità. Noi operiamo sul mercato regolato e non rientriamo degli investimenti con la vendita del gas. Quindi abbiamo bisogno di una tariffa che ci garantisca il ritorno del capitale. Al momento, non c’è”. Questo ha dichiarato Malacarne.

Per ridurre i prezzi del gas, spiega Malacarne “ci sono due strade percorribili. Si può aumentare la quota di contratti spot e, allora, ha senso costruire nuovi gassificatori; ma occorre anche creare maggiore interscambio tra gli hub Nord europei, come Zeebrugge, e il polo a sud, cioè l’Italia: più gas si scambia, più i prezzi sono destinati a scendere. La nostra strategia è di creare queste infrastrutture di interconnessione“.

Secondo l’AD Snam “l’Italia è l’unico Paese proprietario di tubi in grado di arrivare dal deserto algerino fino a Londra, passando dalla Svizzera, dalla Germania e dal Belgio. Via Tenp e Transitgas possiamo scambiare con l’Europa 13 miliardi di metri cubi in reverse flow, cioè esportando dalla nostra frontiera al Nord Europa; stiamo investendo per creare le condizioni per questo contro-flusso di gas e i 4,3 miliardi di cui abbiamo parlato vanno in questa direzione. Il passo successivo, sono gli accordi all’estero”.

Infine, per quanto riguarda gli stoccaggi Malacarne dice che “li stiamo realizzando. Siamo impegnati, in base alle ultime normative, a potenziare la capacità di stoccaggio da 10 a 14 miliardi di metri cubi, più i 5 di riserva strategica. Dobbiamo farlo entro il 2015, ma penso che anticiperemo”.

Ricordiamo che dal 1° gennaio 2012 è avvenuto il cambio di nome da Snam Rete Gas in Snam S.p.A. e, in recepimento delle direttive europee, viene ceduto il business del trasporto alla nuova società Snam Rete Gas S.p.A., interamente controllata. Il principale azionista di Snam SpA è ENI, con il 50,031%

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