Germania, dalla green economy un milione di nuovi posti di lavoro

Energia pulita, efficienza e il resto dell'economia verde già ora producono in Germania l'11% del Pil. Entro il 2025 è previsto che arrivino al 15-20% con un milione di nuovi posti di lavoro. A trainare l'economia tedesca soprattutto la trasformazione del sistema energetico. L'ultima edizione dell'atlante della green economy tedesca.

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In Germania, energia pulita, efficienza energetica e il resto delle attività cosiddette verdi già ora producono l’11% della ricchezza. In 13 anni è previsto che il loro contributo continui a crescere, arrivando al 15-20% del Pil e creando nel Paese un milione di nuovi posti di lavoro. Il dati arrivano dall’ultima edizione di quello che è l’atlante della green economy in tedesca, “GreenTech made in Germany 3.0“, un documento (allegato, pdf) che analizza come vanno le cose in sei settori: efficienza energetica, gestione sostenibile dell’acqua, rinnovabili e accumuli elettrici, mobilità sostenibile e gestione efficiente dei rifiuti e delle materie.

È “vividamente chiaro che la visione distorta di un conflitto tra economia e ambiente è completamente superata. Nel futuro prossimo le tecnologie verdi peseranno per un quinto del prodotto interno lordo tedesco. Questo successo è dovuto soprattutto alla forza innovativa di aziende medio-piccole in Germania quando si parla di tecnologie per l’ambiente e l’uso efficiente delle risorse”, ha commentato il ministro dell’Ambiente tedesco Peter Altamaier nel presentare il report preparato  per il ministero da Roland Berger Strategy Consultants.

La green economy, spiega infatti lo studio, crescerà anche a livello mondiale: dai 2.044 miliardi di euro del 2011 si prevede si arrivi a 4.400 nel 2025.  A spingerla, sfide da affontare come la crescita demografica, che impone un uso sempre più efficiente delle risorse, l’urbanizzazione e ovviamente il cambiamento climatico.

La Germania in questi ultimi anni ha puntato sul verde e la scommessa sembra stia pagando: oggi le imprese tedesche costituiscono  il 15% del mercato mondiale della green economy e la previsione è che al 2025 il Paese riesca a mantenere la propria quota. Una prospettiva ottima se si pensa a come i Paesi emergenti stanno acquisendo grosse fette di mercato in molti settori, primo fra tutti il fotovoltaico, per il quale si prevede una strage di aziende occidentali nei prossimi 3 anni.

Dal 2007 al 2010 la green economy tedesca è cresciuta del 12% l’anno è oggi ha raggiunto un volume di 300 miliardi di euro, pari all’11% del Pil. Aziende per la maggior parte piccole e medie: forza lavoro media 300 occupati e fatturato medio 27 milioni di euro. Imprese a volte riciclatesi dai settori tradizionali, e quasi sempre caratterizzate da una forte componente di innovazione e know-how La previsione contenuta nel report parla appunto di un raddoppio dell’economia verde tedesca entro il 2025: 674 miliardi che dovrebbero pesare per circa il 15% del Pil. Gli occupati nei sei settori verdi analizzati dal rapporto in 13 anni dovrebbero crescere dagli 1,4 milioni attuali a 2,4 milioni: un milione di nuovi posti di lavoro.

A trainare l’economia sarà la Energiewende, trasformazione del sistema energetico, quella che il Paese ha intrapreso ufficialmente nell’estate 2011 abbandonando il nucleare e puntando a soddisfare con le fonti rinnovabili almeno l’80% del fabbisogno elettrico entro il 2050. Energie pulite e sistemi di accumulo infatti al 2025 con 220 miliardi di fatturato saranno il comparto più importante della green economy tedesca, ora invece è l’efficienza energetica ad avere il peso maggiore, con 98 miliardi di euro.

E l’Italia che strategia ha in questi settori?

Il rapporto “GreenTech made in Germany 3.0” (pdf)

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